giovedì 4 agosto 2005
Lo Spirito Santo è la guida dell'anima. L'anima posseduta dallo Spirito è come un grappolo d'uva da cui esce un delizioso liquore quando viene spremuto. Senza lo Spirito Santo, l'anima è come un ciottolo dal quale non si può far uscire nulla. Il 4 agosto 1859 moriva nella parrocchia rurale di Ars in Francia,
Jean-Marie Vianney, divenuto noto al mondo cattolico come "il santo Curato d'Ars". Debole negli studi, aveva faticato a raggiungere il sacerdozio il cui ministero egli esercitò per oltre 40 anni sempre in quel villaggio. Dai suoi Pensieri - che raccolgono spunti diversi di meditazione e che sono stati tradotti nei suoi Scritti scelti pubblicati da Città Nuova nel 1976 - abbiamo tratto questa efficace riflessione su due stati antitetici della vita spirituale. In realtà si ha la contrapposizione tra due situazioni anche esistenziali. Da un lato, c'è la vita feconda e fruttuosa comparata a un turgido grappolo d'uva dal quale si può spremere vino inebriante. D'altro lato, c'è l'esistenza arida e sterile di chi ha il cuore vuoto e insensibile e si riduce ad essere gelido come un sasso. Anche il Salmo 1 raffigura il giusto e il perverso secondo due immagini antitetiche, simili a quelle proposte dal Curato d'Ars. Il primo è «come albero piantato lungo corsi d'acqua che dà frutto a suo tempo e le cui foglie non cadono». L'altro è «come pula che il vento disperde». In questa coppia di simboli c'è la nostra storia: talora siamo mossi dallo Spirito e la vita si fa fervida e generosa; spesso ci raggrinziamo in noi stessi, chiusi nel nostro egoismo, secchi come pula, insensibili e inutili come un sasso. È per questo che dobbiamo invocare il fremito dello Spirito.
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