venerdì 31 dicembre 2021
Per via dei miei occhi matti "frequento" gli occhiali sin da bambino. E, almeno all'inizio, li detestavo con slancio. Da "grande" sono arrivato ad averne cinque tutti insieme. Se si aggiungono operazioni e anni di lenti a contatto penso di aver dato lavoro a tanti ottici, oculisti e chirurghi. Che ovviamente ringrazio. Le lenti di cui parlo oggi però hanno uno scopo diverso, più che semplicemente a vedere servono a scandagliare gli abissi delle nostre solitudini o, al contrario, ad illuminare la tanta bellezza di cui è circondata ogni vita. Sono gli occhiali che mi hanno accompagnato durante il cammino di questa rubrica che chiude i battenti. Oggi è l'ultima tappa di un viaggio, spero leggero, di "ascolto" degli oggetti di uso quotidiano, per capire un po' meglio ciò che ciascuno è o potrebbe essere. "Leggero" nel senso che intendeva Calvino, cioè saper guardare le cose «dall'alto», con onestà, senza «macigni sul cuore». Io arrivo alla fine del cammino con ancora più voglia di stare in mezzo alla gente, spero sia così anche per voi. Grazie a tutti dell'attenzione, a chi mi ha accompagnato ogni giorno e a chi si è imbattuto in questo spazio un'unica volta, per sbaglio. In ogni caso, buon nuovo anno a tutti. E, per restare in tema, non perdiamoci di vista.
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