venerdì 7 ottobre 2022
Non avesse acceso quella torcia, di lui non resterebbe neppure il nome. È l'impresa di dare alle fiamme il tempio di Artemide che fa uscire l'oscuro Erostrato dalla schiera delle comparse e gli assegna un posto nella storia. Secondo le fonti, l'episodio sarebbe avvenuto a Efeso nel 356 a.C. Per acquisire la fama, questo Erostrato distrugge l'edificio, annoverato fino ad allora tra le sette meraviglie del mondo conosciuto. Catturato, il piromane viene condannato a morte e si dispone che il suo nome sia cancellato dai registri della città. Qualcosa però va storto. Il meccanismo è lo stesso per cui ogni smentita rischia di essere recepita come conferma della notizia che si vorrebbe contestare. Insomma, chi racconta la storia di Erostrato si premura di trascrivere il nome che sarebbe altrimenti destinato all'oblio e con questo eccoci qua. Dell'incendiario smanioso di celebrità si occupano poeti e scrittori e si codifica perfino una "sindrome di Erostrato", dalla quale sono colpiti quanti non arretrano davanti a nulla – neppure davanti al delitto – pur di conseguire una qualche notorietà. Negli ultimi anni il morbo, da isolato che era, si è fatto endemico, ma non intacca la morale della favola: se la calunnia è un venticello, la stupidità è una scintilla che può scatenare disastri.
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