sabato 20 maggio 2023
In rue du Bac, 140, a Parigi, nella chiesa di Notre Dame, più nota come quella della Medaglia Miracolosa, le messe radunano una schiera eterogenea e variopinta di pellegrini, turisti, curiosi, ricchi e poveri, neri e bianchi, donne e uomini, giovani e anziani, analfabeti e intellettuali. Appena fuori pulsa la città che più di ogni altra ha rappresentato lo spirito del mondo nuovo avanzando a grandi falcate verso la civiltà delle nazioni europee, nel superamento dei privilegi nobiliari ed ecclesiastici, ma chiunque s’infili dentro l’angusto porticato, pur vedendo il risultato prodotto dalla faticosa e tuttavia liberatrice conquista democratica, sperimenta su sé stesso l’adesione alla fede popolare meno compromessa coi sofismi e le distinzioni introdotte dalla cultura moderna. Autorevoli ordinari che insegnano al Collège de France s’inginocchiano insieme all’ultimo dei clochard, intere famigliole di recente immigrazione africana siedono accanto ai presumibili rampolli della buona borghesia parigina, senza che questa provvisoria contiguità riesca a scongiurare le innegabili, incancellabili, differenze sociali presenti nella realtà penultima, chissà forse nella commovente prefigurazione di ciò che potrebbe accadere un giorno quando tutti torneremo, così si spera, a “riveder le stelle”. © riproduzione riservata
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