mercoledì 1 giugno 2022
Un combattimento fra filorussi e ucraini, nella regione di Luhansk. Guardo il video in bianco e nero ripreso da un drone. Il suolo è solcato da sottili trincee. I russi, più numerosi, danno la caccia all'ultimo dei nemici. Gli tirano delle granate, quello le prende e le rilancia indietro. Una lotta disperata. Infine, una granata esplode, e il soldato ucraino è sommerso dal fumo.
Mi ricordava qualcosa questo video, e non riuscivo a capire cosa. Poi ho realizzato: dall'alto del drone le trincee irregolari nella terra arida somigliano ai percorsi attorno a una tana di formiche. Gli alberi paiono la sterpaglia di un terreno abbandonato. E gli uomini, in quelle fessure, sì, gli uomini sembrano formiche.
Ho pensato a quando da bambina, d'estate, in montagna, stavo ore ad osservare il laborioso andirivieni delle formiche da un buco di un fienile. Ero meravigliata che, così piccole, fossero così perfettamente organizzate. Gridavo arrabbiata, se un bambino schiacciava le mie formiche. Uno mi rispose una volta: "Ma non vedi come sono piccole? Sono un nulla, le formiche".
Il video dall'Ucraina somiglia tragicamente a quei sentieri. Gli uomini dentro le trincee, dall'alto, non sono più grandi di formiche. E qualcuno potrebbe pensare, dall'alto,
di buttare una bomba, che come un calcio di bambino su un formicaio cancelli tutto.
Tanto, sono così piccoli quegli uomini nelle trincee. Soltanto un nulla.
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