giovedì 21 novembre 2019
Avrete sentito parlare di dog-sharing: uno che vuole un cane ma non riesce a gestirlo da solo e allora lo condivide con altri messi come lui. Il co-parenting è più o meno la stessa cosa, però al posto del cane c'è un bambino. Esistono chat di incontri tra aspiranti co-genitori, ovvero gente che vuole un figlio ma non un-una partner tra i piedi. Lo si confeziona e lo si condivide a distanza. È l'operazione di una coppia gay di Melbourne, Mr McKenzie and Mr Dawson, che stanno per diventare bi-padri di due gemelli. La madre l'hanno conosciuta online. Funzionerà così: la donna e i bambini saranno comodamente piazzati nella casa di campagna dei bi-padri, i quali si faranno vivi nei week-end, impegni permettendo. Come antropomorfizziamo i cani, così caninizziamo i bambini. Vestitini e corsi di agility per il labrador, passeggiatine annoiate col pupo. La differenza tra cani e bambini è che se i primi si prestano a essere proiezione/cura delle nostre nevrosi - il lavoro canino oggi è soprattutto questo -, i figli sono l'irriducibile Altro su cui hai ben poco da proiettare, e che sta lì a testimoniare la tua finitudine. L'adolescente narciso che ha preso il posto dell'adulto non riesce a tollerarlo. Un abbaio si sopporta, la parola autonoma del figlio - così diverso da come l'avevi immaginato - può ucciderti. Teniamo conto anche di questo, quando parliamo di denatalità.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI