Carbonara, festeggiare un orgoglio italiano
domenica 7 aprile 2024
Orgoglio d’Italia. Icona del buon cibo. Oggetto di dibattiti (anche feroci). Piatto tra i più imitati, ambiti, interpretati, stravolti, ricercati. È tutto questo la pasta alla Carbonara (con la “C” maiuscola ovviamente) di cui ieri con il #CarbonaraDay si è celebrato il settantesimo compleanno. Che non ha solo rilievo gastronomico ma anche economico e, più in generale, sociale. Perché la Carbonara significa tradizione a tavola ma pure un giro d’affari difficilmente calcolabile eppure immaginabile. Pare, per esempio, che lo scorso anno oltre un miliardo di appassionati ne abbia parlato sul web. Ad oggi oltre 1 milione sono i contenuti su Instagram dell’hashtag #Carbonara. Mentre il New York Times ne ha recentemente citato almeno 400 versioni diverse. Per capire meglio, basta sapere che l’Osservatorio di Just Eat, app leader mondiale nel mercato dell’acquisto di cibo in rete, ha fatto rilevare che questo alimento è apprezzato e ordinato tutto l’anno, da Nord a Sud, con un picco nel mese di gennaio, soprattutto nel fine settimana: nel 2023 sono stati ordinati a domicilio quasi 23mila kg. di Carbonara, tra ricetta classica e varianti. Pasta alla Carbonara, dunque, alla quale l’Unione Italiana Food da qualche anno dedica una giornata di gloria. E con ragione, visto che, stando all’Accademia italiana della cucina, quella della Carbonara è la ricetta più interpretata all’estero. C’è chi è fedele all’originale, chi propone variazioni e chi la stravolge con versioni irriconoscibili (scatenando ovviamente le ire dei puristi in cucina). Piatto che però ha un punto fermo: la pubblicazione nel 1954 con il n. 278 della ricetta sulle pagine del periodico La Cucina Italiana (anche se di Carbonara in effetti si parlava già da qualche anno). Alla base di tutto sono alcuni ingredienti semplici dell’agroalimentare nazionale: pasta, guanciale, pecorino, uovo e pepe. E poi il rito della preparazione. Accanto, le centinaia di imitazioni o interpretazioni che dir si voglia. Per molti un’evoluzione della cucina nazionale che porta a distinguere tra Carbonara “tradizionale” e “classica”, aggiungendo poi tutte le numerose varianti. Uno scandalo per altri. Coldiretti, per esempio, “denuncia” che in giro per il mondo sarebbero 6 ristoranti su 10 a propinare false carbonare. Gli stessi coltivatori prendono proprio questo piatto come uno degli esempi più chiari di falsi piatti italiani che alimentano un giro d’affari mondiale pari a 120 miliardi di euro all’anno. Carbonara della discordia, quindi? Oppure piatto che unisce un po’ tutti? Difficile dirlo per un alimento che ha segnato comunque un’epoca – quella del boom economico dell’Italia nel dopoguerra – e che continua ancora oggi a dare il segno di quell’italianità che tutti ci invidiano. © riproduzione riservata
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