Appello delle suore di Matarà: un'auto per l'apostolato
giovedì 2 giugno 2011
Il loro apostolato vorrebbe toccare tutti coloro che hanno bisogno di aiuto: le persone anziane o sole, i malati, i bambini degli oratori... Ma le suore Serve del Signore e della Vergine di Matarà soffrono perché non hanno l'automobile e non possono muoversi con la libertà e la velocità di cui avrebbero bisogno. Così la superiora locale, madre Maria Orante Pildain, ha scritto una lettera gentile alla "Voce di chi non ha voce", chiedendo sommessamente un aiuto per l'acquisto di una macchina 5 posti per la comunità. Loro vivono a Segni, in provincia di Roma, e sono in 14: «Le suore della nostra comunità " scrive madre Maria Orante nella sua lettera ad Avvenire " insegnano il catechismo nella parrocchie vicine, fanno visita alle famiglie e persone anziane, ammalate, portano la Comunione, fanno l'oratorio con i bambini e i giovani, aiutano con la liturgia nella Cattedrale di Segni». La superiora però scrive che «abbiamo difficoltà di spostarci da un posto all'altro, perché gli autobus spesso non funzionano e non disponiamo di una macchina».
Né hanno il denaro per acquistarla, perché le suore vivono completamente della «Divina Provvidenza, che attraverso la generosità dei nostri amici e benefattori sostiene il nostro operato». Così, con molta timidezza, le suore chiedono l'aiuto dei lettori: non arriverà certo tutta la somma per acquistare un'automobile, ma sarà comunque un buon inizio. Chi vuole aiutare le suore di questa comunità così laboriosa e rivolta agli altri, può versare un contributo sul c.c.p. 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce".
Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.
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