martedì 15 ottobre 2002
Dopo aver riflettuto bene sul destino delle donne in tutti i tempi e in tutti i paesi, ho finito per convincermi che ogni uomo dovrebbe dire a ogni donna, in luogo di "Buon giorno!", "Perdona!", perché i più forti hanno fatto sempre la legge. Oggi è la festa di santa Teresa d'Avila, la grande mistica spagnola che così pregava: «Signore, quando peregrinavi quaggiù, non aborrivi le donne, anzi, le favorivi con benevolenza e in loro trovavi tanto amore e maggior fede che negli uomini. Perché, allora, non dovremmo noi donne riuscire a fare qualcosa di valido per te in pubblico? Perché non dovremmo osare di dire apertamente alcune verità che piangiamo in segreto? Perché tu non dovresti esaudirci quando ti rivolgiamo una giusta richiesta? Tu sei giudice giusto e non fai come i giudici del mondo, tutti uomini, per i quali non esiste virtù di donna che non ritengano sospetta».
E la santa concludeva: «O mio Re, dovrà pur venire il giorno in cui tutti vengano riconosciuti solo per quello che valgono!». C'è bisogno di aggiungere altro? Io ho sopra proposto riguardo a questo tema
un'altra citazione, forse un po' retorica, anche perché deriva da un poeta romantico ottocentesco come il francese Alfred de Vigny (è tratta dal suo Diario di un poeta). Tuttavia non sarebbe male, da parte di noi maschi, chiedere perdono per le infinite prevaricazioni compiute dal nostro potere nei secoli e ancor oggi perpetrate nel chiuso degli appartamenti. Molto è stato fatto ma ancora molto rimane da fare perché «tutti vengano riconosciuti solo per quello che valgono».
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