ASCOLTARE VOCI
La solitudine, potresti dire: la tua solitudine laica e la mia consacrata, lontani dalle cose ma implicati negli uomini. Incurvati ad ascoltare voci. Su questi fatti all"apparenza tristi una sola parola si può dire, ed è compassione. Forse oggi il vero volto di Dio.Chiudo il libro e trascrivo le righe che ho appena letto, dell"ultima lettera che suor Ludovica scrive dal monastero di San Lorenzo al cugino, il protagonista autobiografico del bel romanzo Dal giardino murato (ed. Messaggero) che lo scrittore Luca Desiato mi ha inviato qualche tempo fa. Avevo annotato altri passi di questo libro intenso e delicato; mi accontento delle righe sopra citate perché evocano un tema importante per queste giornate estive, la solitudine. Si tratta di un"esperienza dalle iridescenze più diverse e mutevoli.C"è chi è solo per egoismo e insofferenza degli altri, ma questa è soltanto misantropia acida. C"è chi è solo perché non ha trovato un amore o un"amicizia o perché è stato abbandonato e questa è una prova acre e aspra. C"è, però, anche chi è solo per scelta "consacrata" o "laica". In questo caso non si è lontani dagli uomini, anzi, come dice Desiato, si è «incurvati ad ascoltare voci», cioè confessioni e confidenze di altri, testimonianze e presenze, anche quelle misteriose e segrete (pensiamo alla voce di Dio). E" così, con la solitudine pura - che è in ultima analisi solo distacco dalle cose e dalle distrazioni - che si impara ad aver compassione e a comprendere gli altri. E la compassione amorosa è «forse il vero volto di Dio».
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