Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo, chi le confessa e le abbandona troverà misericordia.
(Pr 28,13)
La verità rende liberi soprattutto se stessi. Dirsi il vero riacchiappa percorsi interrotti dalla falsa illusione di mascherare ogni cosa, di tradire la luce e pensare di poter nascondere tutto. Fino a quando resistere alla parola di dentro che provoca pensieri di nuova sostanza? Parola di verità che chiede di fare i conti con i conti da fare. Fino a quando val la pena pensare che il fingere possa concedere il tempo necessario per farla franca? La parola di dentro non può nascondere il vero e lasciarlo inappagato. Prima o poi l'immagine, il colore, il profumo del mio peccato riemerge e all'improvviso, mentre si celebra la finta festa, avanza il lutto dei pensieri che investe ogni cosa e compromette ogni sguardo. Il mio peccato io lo riconosco e il mio errore mi è sempre dinanzi, ma se la verità smaschera l'illusione di poter non dire a me stesso quello che sono, posso rinascere a nuova avventura e sorridere a quel dono straordinario, moltiplicato all'infinito, che chiamo perdono. Dolcezza inaudita in tempo di sciagura che apre sentieri inespressi di gratitudine, e mentre allargo lo sguardo alla mia debolezza, senza crearmi alibi, scorgo quanto prezioso sia il pentimento che dice nuova la vita a chi nuova davvero desidera viverla.
(Pr 28,13)
La verità rende liberi soprattutto se stessi. Dirsi il vero riacchiappa percorsi interrotti dalla falsa illusione di mascherare ogni cosa, di tradire la luce e pensare di poter nascondere tutto. Fino a quando resistere alla parola di dentro che provoca pensieri di nuova sostanza? Parola di verità che chiede di fare i conti con i conti da fare. Fino a quando val la pena pensare che il fingere possa concedere il tempo necessario per farla franca? La parola di dentro non può nascondere il vero e lasciarlo inappagato. Prima o poi l'immagine, il colore, il profumo del mio peccato riemerge e all'improvviso, mentre si celebra la finta festa, avanza il lutto dei pensieri che investe ogni cosa e compromette ogni sguardo. Il mio peccato io lo riconosco e il mio errore mi è sempre dinanzi, ma se la verità smaschera l'illusione di poter non dire a me stesso quello che sono, posso rinascere a nuova avventura e sorridere a quel dono straordinario, moltiplicato all'infinito, che chiamo perdono. Dolcezza inaudita in tempo di sciagura che apre sentieri inespressi di gratitudine, e mentre allargo lo sguardo alla mia debolezza, senza crearmi alibi, scorgo quanto prezioso sia il pentimento che dice nuova la vita a chi nuova davvero desidera viverla.
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