Disinformazione e attacco all'Europa, gli altolà di Mattarella
«Inammissibile pensare di ridefinire con la forza i confini dell'Europa». E sul caso Aitala: assurdo chiedere punizioni contro giudici delle Corti internazionali

Parole nette. Dure. Un altolà alla Russia. Il monito di Sergio Mattarella è in poche parole: «...Permane l'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l'aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla cooperazione e sicurezza nel continente». Il capo dello Stato, intervenendo all'inaugurazione della diciottesima Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, scandisce i suoi no. No a chi pensa di ridefinire con la forza i confini e gli equilibri dell'Europa. E no a chi prova ad aggredire la Ue. «...Appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti della Unione Europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l'apprezzamento dell'intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà».
Mattarella punta poi l'indice sui «flussi informativi manipolativi che, nell'ambito di conflitti ibridi condotti con vari strumenti ostili, congiungono fronte interno e fronte esterno...». Mattarella insiste. «...Pericolose attività di disinformazione tendono ad accreditare una presunta vulnerabilità delle opinioni pubbliche dei Paesi democratici», va avanti il capo dello Stato sottolineando il tentativo di affermazione di «inediti ma opachi centri di potere, di fatto sottratti alla capacità giurisdizionale degli Stati sovrani e degli organismi sovranazionali... Centri di potere dotati di vaste capacità di influenza sui cittadini e sulle scelte politiche, tanto sul piano interno ai singoli Stati quanto su quello internazionale». L'ultimo passaggio si collega alla vicenda del giudice italiano della Corte Penale Internazionale, Salvatore Aitala, che aveva spiccato dall'Aja il mandato di cattura per il presidente russo Vladimir Putin ed era stato condannato in contumacia assieme ad altri suoi colleghi dal tribunale di Mosca a 15 anni di carcere, per aver «perseguito persone innocenti» e per «tentata violenza contro persone che godono di protezione internazionale». Da Mattarella ancora un no: «Assistiamo oggi alla pretesa di imporre punizioni contro giudici delle Corti internazionali per le loro funzioni di istruire denunce contro crimini di guerra, a difesa dei diritti umani, in definitiva a difesa dei popoli del mondo: sono pretese di un mondo volto pericolosamente indietro, al peggiore passato. Un mondo che si presenta rovesciato e contraddittorio con condanne alla carcerazione di componenti le Corti internazionali ad opera di un Paese promotore, e con suoi giudici protagonisti, del processo di Norimberga».
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