La protesta di Pietro, che ha scritto a Valditara: «Mi abbassi il voto a 60»

Sull'onda delle proteste di questi giorni, un diplomato romano è disposto a rinunciare a 20 punti per far emergere il disagio dei ragazzi. Valditara: valorizzate le consulte studentesche
July 15, 2025
La protesta di Pietro, che ha scritto a Valditara: «Mi abbassi il voto a 60»
ANSA | Pietro Marconcini
Non si placano le polemiche sulla Maturità 2025. Dopo le proteste di alcuni candidati che si sono rifiutati di sostenere il colloquio orale (pur avendo già conseguito il punteggio minimo per il diploma), contestando la «competizione esasperata» che, a loro giudizio, caratterizza la scuola italiana, ora uno studente si spinge ancora più in là. Pietro Marconcini, neo diplomato al Liceo Scientifico “Plinio Seniore” di Roma con 83/100, ha scritto al ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, chiedendo di ridurgli il punteggio a 60/100 in segno di protesta. La storia è stata resa nota dalla Rete degli studenti medi del Lazio.
Il giovane, si legge nella lettera, ha deciso di scrivere al Ministro «a seguito di una lunga e profonda riflessione, iniziata dopo aver letto le notizie di quelle studentesse e di quegli studenti che, durante la prova orale del loro esame, hanno deciso di rimanere in silenzio in segno di protesta. Dal mio punto di vista - prosegue Pietro Marconcini - la scuola pubblica dovrebbe rappresentare a pieno i valori della nostra Costituzione e, in tal senso, penso che il dialogo e il confronto ne siano alla base; non le nascondo il profondo dispiacere che ho provato nello scoprire, invece, da parte Sua, una risposta che va nella direzione opposta, annunciando una riforma che costringerebbe a ripetere l'anno chi sceglierà di rimanere in silenzio durante il colloquio orale». Da qui, scrive il giovane, la decisione di rinunciare anche a 23 punti pur di manifestare il disagio dei propri compagni.
«Ad oggi - prosegue il ragazzo - la scuola non rappresenta più quel luogo di crescita, sia sul lato dell'istruzione che per l'aspetto dell'educazione come futuri cittadini e cittadine di questo paese ma, invece, ci sembra che l'unico obiettivo del sistema scolastico sia quello di assegnarci voti in un clima, spesso e volentieri, di competizione tossica». «Per tutte le lacrime versate, per tutte le crisi nervose avute, per tutte le prese in giro, le critiche subite a causa di un sistema scolastico alienante e cieco, per tutti i sorrisi che ci sono stati sottratti, Ministro, io le chiedo di ridurre il mio voto attribuito al termine dell'esame di stato a 60/100. Non riesco a riconoscermi in questo sistema scolastico, basato sulla competizione e che mi ha impartito questa valutazione, perchè nessun altro debba subire ciò che ho vissuto io, e quelli prima di me», conclude Marconcini.
Sulle proteste era tornato, martedì, lo stesso Ministro, sottolineando che «le motivazioni su questo boicottaggio all'orale della Maturità francamente non mi convincono» e ha invitando i ragazzi a riflettere sul fatto che «le prove, le valutazioni, bisogna abituarsi ad affrontarle» altrimenti il rischio è «di non saper poi affrontare le grandi sfida a cui la vita chiama». Valditara ha quindi ricordato: «Ci sono forme democratiche, previste dal nostro ordinamento anche all'interno del mondo scolastico per far emergere le proprie problematiche. Non è un caso per esempio che io abbia per la prima volta voluto valorizzare le consulte studentesche che ricevo costantemente qui al Ministero, proprio perché sono elettive e proprio perché sono costituite da studenti che frequentano la scuola, e con loro discutiamo, vediamo di affrontare le problematiche che vengono dal mondo degli studenti».

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