La candidatura Giani resta in bilico. L'incontro con Schlein non risolve

Tre ore di colloquio per il governatore toscano al Nazareno. Forte dei sondaggi esclude un passo indietro. Ma il M5s resiste, e il caso si intreccia con il no di De Luca in Campania per Fico
July 14, 2025
La candidatura Giani resta in bilico. L'incontro con Schlein non risolve
Ansa | Il governatore Giani
All’incontro con la segretaria è andato «sereno», per sua stessa ammissione, forte del gradimento nei sondaggi che ne fanno il «quarto governatore in Italia e contemporaneamente il primo fra coloro che guidano le Regioni di centrosinistra». Eppure, il faccia a faccia di ieri pomeriggio tra Eugenio Giani ed Elly Schlein non deve essere stato una passeggiata e il lungo tempo trascorso al chiuso degli uffici del Nazareno (oltre tre ore), fa capire che il nodo della candidatura del governatore uscente è duro da sciogliere.
Le parole dell’interessato al termine del colloquio non sono di grande aiuto. Giani ha parlato di «un incontro proficuo», segnato da «una piena condivisione del quadro politico con la segretaria» e con i membri della segreteria nazionale presenti (Igor Taruffi e i possibili candidati “alternativi” Marco Furfaro ed Emiliano Fossi, segretario regionale). Poi ha detto di volersi «affidare al partito», il che farebbe pensare a una retromarcia. Ma ha anche chiarito che l’ipotesi di un suo ritiro è esclusa («Passo indietro? Macché!») e ha precisato di aver illustrato alla leader dem le ragioni che lo hanno spinto a dare la sua disponibilità. Infine una serie di dichiarazioni standard, tanto istituzionali quanto insipide rispetto al nocciolo della questione. Un pacchetto che contempla la consapevolezza «di un passaggio delicato», la necessità «di costruire un progetto politico largo» e quella di favorire «una proposta politica capace di unire tutte le forze alternative alla destra». Schlein è stata altrettanto evanescente e si è limitata a ripetere che il partito è al lavoro «in tutte lei sei regioni che vanno al voto per costruire alleanze competitive per battere queste destre. Lo facciamo – ha aggiunto – da quello che ci unisce con le altre forze politiche e sociali che si oppongono a questa destra, come il diritto alla salute, il diritto alla scuola, il lavoro, le politiche industriali che mancano e la questione dei diritti sociali e civili. Ecco, su queste basi, siamo a lavoro in tutte le regioni per presentare le proposte, i programmi e le candidature più credibili e più forti».
Peccato che i 5 stelle, cioè una parte importante di quel progetto che si vorrebbe condiviso e largo, non sembrino altrettanto inclusivi e continuino a farsi promotori di una piattaforma che escluda un Giani-bis. Francesco Silvestri lo ha ribadito in modo inequivocabile: «È legittimo da parte di un presidente uscente cercare il secondo turno», ma «per noi le soluzioni possono essere migliori, ci sono delle interlocuzioni in corso. Personalmente mi fido di chi è al tavolo in questo momento». Silvestri ha anche detto che dovranno essere i rappresentanti regionali del Movimento a tirare le somme, ma è chiaro che sarà Giuseppe Conte a condurre il gioco. Peraltro, la partita toscana si intreccia con quella in Campania, dove l’ex premier ha già rimediato una prima batosta con il “no” di Vincenzo De Luca al nome di Roberto Fico come suo successore.
Tutti interni al Pd sono invece gli screzi in Puglia, dove c’è in pole position l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, che però non gradisce il fatto che il presidente uscente, Michele Emiliano, e l’ex governatore, Nichi Vendola, abbiano deciso di candidarsi come consiglieri regionali.

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