venerdì 18 febbraio 2022
Gli appelli inascoltati dei suoi predecessori. "Siamo attaccati alle guerre, e questo è tragico. L'umanità, che si vanta di andare avanti nella scienza, nel pensiero, va indietro nel tessere la pace"
Il Papa: il mondo è campione nel fare la guerra, vergogna per tutti

Reuters

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"Il mondo è campione nel fare la guerra e questo è una vergogna per tutti". Così si è espresso il Papa ricevendo in udienza i partecipanti alla plenaria della Congregazione per le Chiese Orientali. "Siamo attaccati alle guerre e questo è tragico", ha affermato il Pontefice ricordando che "in questo momento ci sono tante guerre dappertutto e l'appello" alla pace lanciato dal Papa ma anche "dagli uomini e dalle donne di buona volontà è inascoltato".

Benedetto XV “denunciò l’inciviltà della guerra quale inutile strage”, ma “il suo monito rimase inascoltato dai capi delle nazioni impegnate nel primo conflitto mondiale. Come inascoltato è stato l’appello di San Giovanni Paolo II per scongiurare il conflitto in Iraq” ha riflettuto papa Francesco, e ricordando, a cento anni dalla sua morte, la figura del Pontefice che è stato il fondatore della citata Congregazione.

“Come in questo momento, che ci sono tante guerre dappertutto, questo appello è inascoltato”, ha proseguito a braccio: “Sembra che il premio più grande per la pace dovrebbero darlo alle guerre. È una contraddizione. Siamo attaccati alle guerre. L’umanità va avanti nelle scienze, in tante cose belle, ma va indietro nel fare la pace: è campione nel fare la guerra, e questo è una vergogna per tutti, dobbiamo pregare per questo”.

“Abbiamo sperato che non ci sarebbe stato bisogno di ripetere parole simili nel terzo millennio”, ha affermato Francesco a proposito delle parole di Benedetto XV: “eppure l’umanità sembra ancora brancolare nelle tenebre”.“Abbiamo assistito alle stragi dei conflitti in Medio Oriente, in Siria e Iraq, a quelle nella regione etiopica del Tigrai”, l’elenco stilato dal Papa: “e venti minacciosi soffiano ancora nelle steppe dell’Europa Orientale, accendendo le micce e i fuochi delle armi e lasciando gelidi i cuori dei poveri e degli innocenti. Questi non contano. E intanto continua il dramma del Libano, che ormai lascia tante persone senza pane; giovani e adulti hanno perso la speranza e lasciano quelle terre. Eppure esse sono la madre-patria delle Chiese Cattoliche Orientali: là si sono sviluppate custodendo tradizioni millenarie, e molti di voi, Membri del Dicastero, ne siete i figli e gli eredi”.

“Riflettete sulla vostra gravissima responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini”, l’appello del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, per scongiurare i venti di guerra: “Il Signore possa ispirarvi decisioni sagge per l’umanità. Nulla è perduto con la pace, tutto è perduto con la guerra”. “Mi scuso di parlarvi seduto ma il ginocchio non è ancora guarito del tutto”, le parole pronunciate da Francesco prima del suo discorso.

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