mercoledì 29 marzo 2023
Il comunicato dalla Santa Sede: occorrono alcuni giorni di terapia medica ospedaliera. La vicinanza della presidenza della Cei
Papa Francesco dopo l'udienza in piazza San Pietro viene aiutato a salire sulla Papamobile

Papa Francesco dopo l'udienza in piazza San Pietro viene aiutato a salire sulla Papamobile - ANSA

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Oggi pomeriggio papa Francesco è andato al Policlinico Gemelli per sottoporsi ad alcuni controlli medici suggeriti da alcune difficoltà respiratorie riscontrate nei giorni scorsi. L’esito dei controlli, ha confermato un bollettino medico diramato in serata, «ha evidenziato un’infezione respiratoria (esclusa l'infezione da Covid 19) che richiederà alcuni giorni di opportuna terapia medica ospedaliera. Papa Francesco - conclude il bollettino - è toccato dai tanti messaggi ricevuti ed esprime la propria gratitudine per la vicinanza e la preghiera».

Il Papa, 86 anni, questa mattina ha tenuto l'udienza generale in Piazza San Pietro con una catechesi incentrata sulla figura di San Paolo. Al termine dell'udienza ha avuto necessità di un aiuto per salire sulla Papamobile. Le prime notizie parlavano di “affaticamento respiratorio”, con dolori al petto, avvertito in Casa Santa Marta dopo l’udienza generale per cui l'infermiere personale del pontefice, Massimiliano Strappetti, avrebbe acconsentito a portare Bergoglio in ospedale per controlli. Sarebbe stata disposta una Tac ai bronchi, che avrebbe dato esito negativo.

Il Gemelli è l’ospedale in cui Francesco venne operato al colon il 4 luglio 2021 restandovi dieci giorni. Da tempo il Pontefice soffre inoltre di forti dolori al ginocchio destro, effetto della lesione a un legamento, per cui si muove spesso su una sedia a rotelle.

Il Policlinico è presidiato da decine di giornalisti.

Le fonti mediche hanno fatto sapere che gli esami hanno escluso problemi cardiaci e i clinici si sono concentrati sulle analisi respiratorie. La situazione, stando ai sanitari, non desterebbe preoccupazione e gli esami per misurare i livelli di ossigeno nel sangue sarebbero rassicuranti.

La Presidenza della Cei, a nome dei Vescovi italiani, ha espresso vicinanza a papa Francesco, «assicurando la preghiera corale delle Chiese in Italia. Nell’augurare al Santo Padre una rapida ripresa, la Presidenza affida al Signore i medici e il personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di Lui e di tutti i pazienti».


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