martedì 22 giugno 2021
Per tutti quelli che andranno a Messa, si confesseranno, faranno la comunione e pregheranno secondo le intenzioni del Papa. Stesso beneficio spirituale per gli anziani e per chi farà loro visita
Il Papa: indulgenza plenaria per la Giornata dei Nonni

Vatican media

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Il Papa è vicino a tutti gli anziani del mondo. Concede l’indulgenza plenaria per la prossima prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (il 25 luglio) e auspica che essi ricevano quel giorno la visita di un “angelo”.

Lo scrive Francesco nel Messaggio che ha pubblicato oggi, 22 giugno, in vista dell’appuntamento fortemente voluto del 25 luglio, anche come occasione di rinascita dopo le sofferenze e i lutti della pandemia. “Alcune volte – scrive il Pontefice – questi angeli avranno il volto dei nostri nipoti, altre dei familiari, degli amici di sempre o di quelli che abbiamo conosciuto proprio in questo momento difficile. In questo periodo abbiamo imparato a comprendere quanto siano importanti per ognuno di noi gli abbracci e le visite, e come mi rattrista il fatto che in alcuni luoghi queste non siano ancora possibili”. L’invito del Papa è quello a non andare mai in pensione dall’annuncio del Vangelo. “Leggiamo ogni giorno una pagina del Vangelo, preghiamo con i Salmi, leggiamo i Profeti. Rimarremo commossi della fedeltà del Signore”. “Io stesso – ha aggiunto - posso testimoniare di aver ricevuto la chiamata a diventare Vescovo di Roma quando avevo raggiunto, per così dire, l’età della pensione e già immaginavo di non poter più fare molto di nuovo. Il Signore sempre è vicino a noi, sempre, con nuovi inviti, con nuove parole, con la sua consolazione, ma sempre è vicino a noi. Voi sapete che il Signore è eterno e non va mai in pensione, mai”.
Il Messaggio suona come un incoraggiamento agli anziani e a nonni.
“Non importa – scrive il Papa - quanti anni hai, se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo”.

Francesco chiede agli anziani soprattutto tre cose. sogni, la memoria e la preghiera. “Il profeta Gioele pronunciò una volta questa promessa: «I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni» (3,1). Il futuro del mondo è in questa alleanza tra i giovani e gli anziani. Chi, se non i giovani, può prendere i sogni degli anziani e portarli avanti? Ma per questo è necessario continuare a sognare: nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro”. I sogni poi devono essere intrecciati con la memoria. “Penso a quanto è preziosa quella dolorosa della guerra e a quanto da essa le nuove generazioni possono imparare sul valore della pace. E sei tu a trasmettere questo, che hai vissuto il dolore delle guerre. Ricordare è una vera e propria missione di ogni anziano: la memoria, e portare la memoria agli altri”. Lo stesso il Papa afferma per quei nonni che hanno vissuto l’esperienza delle migrazioni.
Infine la preghiera. Citando Papa Benedetto, “santo anziano che continua a pregare e a lavorare per la Chiesa”, che disse “La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti”, il Papa sottolinea: “Soprattutto in questo tempo così difficile per l’umanità, mentre stiamo attraversando, tutti sulla stessa barca, il mare tempestoso della pandemia, la tua intercessione per il mondo e per la Chiesa non è vana, ma indica a tutti la serena fiducia di un approdo”.


Il Papa ha concesso l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che, “motivati dal vero spirito di penitenza e carità”, parteciperanno il 25 Luglio 2021, in occasione della Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, alla solenne celebrazione che il Santissimo Padre Francesco presiederà nella Basilica Papale Vaticana oppure alle diverse funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo.

L’indulgenza plenaria potrà essere applicata anche come suffragio alle anime del Purgatorio. L’indulgenza sarà concessa, informa il Penitenziere maggiore, cardinale Mauro Piacenza, ai fedeli che sempre il 25 luglio prossimo, ai fedeli che dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati, gli abbandonati, i disabili e simili). Potranno ugualmente conseguire l'Indulgenza Plenaria, premesso distaccamento a qualsiasi peccato e l'intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni, gli anziani malati e tutti coloro che, impossibilitati di uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre della Giornata Mondiale, offrendo al Dio Misericordioso le loro preghiere, dolori o sofferenze della propria vita, soprattutto mentre si trasmetteranno tramite i mezzi televisivi, radiofonici ma anche tramite i nuovi mezzi di comunicazione sociale le parole del Sommo Pontefice e le celebrazioni.
Ai sacerdoti la Penitenzieria “chiede fermamente di ascoltare le confessioni, di rendersi disponibili, con spirito pronto e generoso, per la celebrazione della Penitenza”.

La Giornata, è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa, sarà un'occasione per vivere la Chiesa in uscita. “Immaginiamo – ha detto Vittorio Scelzo del Dicastero Laici Famiglia e vita - che i nipoti consegnino il messaggio del Santo Padre ai propri nonni e che i ragazzi delle nostre parrocchie e delle nostre comunità ecclesiali escano e vadano a cercare gli anziani soli del proprio quartiere per dir loro “Io sono con te ogni giorno”.

A Roma, il 25 luglio alle ore 10.00, il Papa celebrerà una Messa con i nonni e gli anziani della sua diocesi. Ad essa parteciperanno un numero ristretto di persone, in ottemperanza alle disposizioni sanitarie che saranno in vigore in quel periodo.

“Un suggerimento che ci sentiamo di dare – ha aggiunto Scelzo - è quello di dedicare una memoria particolare agli anziani che sono morti a causa del Coronavirus. Sappiamo tutti quanti siano stati coloro che ci hanno lasciato senza che fosse possibile nemmeno celebrarne i funerali. Una memoria – magari leggendo i loro nomi ed accendendo una candela – potrebbe essere un gesto prezioso di riconciliazione per ogni piccola comunità”.

Il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha sottolineato: “Gli anziani sono, in questa prospettiva, una grande risorsa per uscire dalla crisi. La loro esperienza può aiutare i giovani a leggere la propria vita in maniera più distaccata e realistica, con quella prudenza necessaria a fare delle scelte buone. Quante volte un nonno ha aiutato un nipote a comprendere che una delusione apparentemente grande era una nuova strada che il Signore stava tracciando sotto i suoi passi?”.

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