lunedì 5 ottobre 2020
Quando un'enciclica può essere così definita? Di cosa trattano? E perché sono importante? Breve storia da Leone XIII in poi
La Rerum Novarum

La Rerum Novarum - .

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Il Papa definisce la Fratelli tutti una enciclica sociale. Che cosa significa l'espressione e quali sono le encicliche sociali? L’inizio di questo “genere letterario” all’interno del corpus dei documenti pontifici denominati “enciclica” si deve a Leone XIII che il 15 maggio 1891 pubblicò la Rerum novarum, cioè il testo con cui affrontava dal punto di vista cristiano le questioni sociali all’epoca più dibattute, respingendo la lotta di classe di matrice socialista, ma sostenendo le giuste rivendicazioni proletarie e riaffermando il principio secondo cui la proprietà privata è a servizio della libertà della persona e della famiglia, pur avendo una dimensione sociale anch’essa. Papa Pecci introduce anche il principio della sussidiarietà dell'intervento statale; riconosce il diritto all'associazione sindacale e chiede per tutti un salario che assicuri il giusto sostentamento.

Nasce così la Dottrina sociale della Chiesa, anche se questo nome verrà coniato in seguito da Pio XII, mentre lo stesso Leone XIII parlava di “filosofia cristiana” e Pio XI di dottrina sociale ed economica. Ad ogni modo dal 1891 in poi, e spesso proprio per effetto delle encicliche sociali – cioè quelle che trattano problemi legati all’economia, al lavoro, alla politica e ai rapporti internazionali – la Dottrina sociale acquisterà sempre più una propria fisionomia, per illuminare quegli stessi problemi con la luce del Vangelo.

Compresa la Rerum novarum, l’elenco delle encicliche sociali si compone di almeno 11 documenti di 8 pontefici, più
l'Octogesima adveniens, Lettera Apostolica di Paolo VI (14 maggio 1971). Mentre su altre encicliche, che pure trattano problemi sociali anche se non esclusivamente, non è univoca tra gli studiosi l’attribuzione a questo corpus.

Le altre dieci encicliche sono:

Quadragesimo anno, Pio XI (15 maggio 1931)

Mater et Magistra, Giovanni XXIII (15 maggio 1961)

Pacem in Terris, Giovanni XXIII (11 aprile 1963)

Populorum progressio, Paolo VI (27 marzo 1967)

Laborem exercens, Giovanni Paolo II (14 settembre 1981)

Sollicitudo rei socialis, Giovanni Paolo II (30 dicembre 1987)

Centesimus annus, Giovanni Paolo II (1 maggio 1991)

Caritas in veritate, Benedetto XVI (29 giugno 2009)

Laudato si', sulla cura della casa comune, Francesco (24 maggio 2015)

E appunto la Fratelli tutti.

Gli argomenti trattati sono diversi e si possono evincere dagli stessi titoli. Ma una costante delle encicliche sociali è che spesso vengono pubblicate in occasione di anniversari “tondi” della Rerum novarum, quasi a riaffermare una continuità di magistero, pur nel mutare delle condizioni della società. Questo vale ad esempio per la Quadragesimo anno, pubblicata a 40 anni dal documento di Leone XIII, per la Octogesima adveniens (80 anni) e per la Centesimus annus (nel centenario). La Sollicitudo rei socialis vide la luce nel 1987 per i 20 della Populorum Progressio.

Secondo alcuni studiosi si potrebbero aggiungere all’elenco anche la Divini Redemptoris di Pio XI (19 marzo 1937) sugli errori del comunismo ateo e la Fulgens radiatur di Pio XII del 21 marzo 1947, in cui - ricordando i 1400 anni della morte di San Benedetto da Norcia - si presenta la sua regola (preghiera e lavoro) come possibile fondamento anche della vita civile. Giovanni Paolo II poi dedicò ai problemi bioetici legati alla vita umana la Evangelium vitae (25 marzo 1995) che ha inevitabili risvolti sociali.

Ognuna di queste encicliche segna un passo avanti nella comprensione dei problemi del mondo. E spesso illumina profeticamente le questioni che tratta. Si pensi all’influenza che la Pacem in terris ha avuto sul modo di intendere le relazioni internazionali in piena Guerra fredda, o alla Populorum progressio che annuncia: “Lo sviluppo è l’altro nome della pace”. Si pensi ancora alla rivoluzione del modo di intendere il lavoro operato con la Laborem exercens e alla denuncia dei pericoli e dei limiti del capitalismo contenuta dalla Centesimus annus all’indomani della sconfitta del comunismo. Nella Caritas in veritate si parla di un’altra economia (con regole etiche e con il riferimento all’economia del dono) e con la Laudato si’ per la prima volta si affronta in maniera sistematica il tema dell’ecologia integrale, cioè connessa con antropologia, economia, politica e modelli di sviluppo. Fratelli tutti è per il momento l’anello più recente di questa catena. Ma foriera – come i precedenti – di grandi sviluppi.

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