Umano e disumano: tutti i nostri «invece»
domenica 27 febbraio 2022

Durante i lunghissimi anni di pandemia, la prima globale, la prima che ha aggredito il mondo spogliandolo di gran parte delle sue certezze, in molti hanno dichiarato che «niente sarebbe stato più lo stesso». Per costoro, in buona fede sia chiaro, la novità del Covid era talmente maiuscola da azzerare le regole e le abitudini dell’umanità. Una partenza nuova. Una ripartenza da sfruttare o da patire a seconda dei casi e dei punti di vista. Invece. Quanti invece nella storia dell’uomo. Quanti momenti sprecati, quanto dolore sacrificato inutilmente. Siamo qui, ancora in pieno stato di emergenza per la pandemia, noi come quasi tutti gli altri Stati del pianeta, e già torna a battere la terra il vento di sempre della guerra, vento umanissimo e disumano.

Uomini siate non distruttori. Scrisse Ezra Pound nei suoi 'Cantos'. L’uomo distrugge con la guerra, aggiunge morte alla morte, spazza via qualsiasi compassione in nome del suo tornaconto particolare. È la storia che si ripete. A guardare bene, forse con un minimo di provocazione, la pandemia non poteva avere fine più umana che in una guerra da combattere. Siamo eternamente battuti da noi stessi e dal nostro male. In questo scenario da tragicommedia senza inizio né fine, nessuno, però, qui sulla terra abbia l’indecenza di prendersela con il Cielo.

Dio non c’entra. Non c’entra con l’ingiustizia, diventata regola osservata e asservita, che permette a uomini di possedere ricchezze al di là di ogni ragione umana, naturale, ricchezze che potrebbero rimediare a tanti guasti che massacrano popolazioni intere da secoli. Non c’entra Dio con la violenza legittimata dai governi, che erige muri e crea lager a poche migliaia di chilometri dai nostri luoghi, uccidendo di freddo e di fame persone che vorrebbero per sé e per i propri cari una vita migliore, alimentando odio a non finire. Dio non c’entra nemmeno con imperi caduti e volontà megalomani, con risorse della Terra che diventano armi di ricatto, con quasi tutte le nazioni del mondo a mettere in secondo piano la vita degli esseri umani. Dio non c’entra. C’entra l’uomo. Quando inizia a gareggiare con il Dio in cui non crede.

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