venerdì 5 febbraio 2010
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Peggio del via libera all’uso della Ru486 in day hospital c’è solo la finzione di non averlo fatto. È il percorso che ha deciso di seguire la Regione Piemonte, dove l’assessore alla Sanità Eleonora Artesio ha adottato un protocollo nel quale la decisione tra ricovero fino a interruzione di gravidanza avvenuta e le dimissioni immediate con aborto a casa propria viene affidata – si proclama – alla scelta «caso per caso». Ma la Ru486 è pensata dai suoi fautori per "estromettere" l’aborto dagli ospedali, e se non la si pone – come detta la legge 194 – sotto stretta tutela disponendo il ricovero fino alla conclusione di una procedura dolorosa e complessa tutto congiura perché la «scelta» cada su un farisaico day hospital (cioè sull’aborto in solitudine, dove capita). Al ministro della Salute Fazio il compito di non stare al gioco di queste messe in scena buone per gli ingenui e tragica anche per le donne.
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