Sindrome di Down, adesso il caso emiliano-romagnolo è aperto

Sono la nonna di una bellissima bambina nata (per scelta) sapendo che aveva un cromosoma in più. Abito in provincia di Bologna e volevo complimentarmi per l’articolo che denuncia la situazione...
April 3, 2023
Gentile direttore,
sono la nonna di una bellissima bambina nata (per scelta) sapendo che aveva un cromosoma in più. Abito in provincia di Bologna e volevo complimentarmi per l’articolo che denuncia la situazione dell’Emilia-Romagna: siamo davvero di fronte all’applicazione della eugenetica e quel pentolone andava scoperchiato, con coraggio. La ringrazio per quello che “Avvenire” ha fatto e fa, soprattutto per raccontare la gioia che questi bambini portano, come tutti i figli, tutti i nipoti del mondo. Non di meno. Un cordiale saluto.
Alice Righetti
Sì, il caso emiliano-romagnolo sulla spinta all’aborto di piccoli e piccole con sindrome di Down è proprio aperto, gentile e cara nonna Alice. E lo è grazie alla signora Michela F., madre di due figli e in attesa del terzo, alla denuncia della quale abbiamo dato voce tramite l’articolo rigoroso e bello di Chiara Pazzaglia pubblicato su “Avvenire” del 28 marzo scorso sotto al titolo: «“Evitiamo la nascita di bimbi Down”. E la mamma si ribella contro la Regione». L’Emilia-Romagna, lo sappiamo, è una Regione che assicura ottimi servizi socio-sanitari ma dal 2020 nel fascicolo distribuito alle gestanti dichiara apertamente la volontà di «ridurre» le gravidanze «portate a termine con la nascita di bambini con sindrome di Down». Non siamo alla programmatica eliminazione prima della nascita di tutte le persone “con un cromosoma in più” – per riprendere la definizione da lei usata – perseguita soprattutto da Paesi nordeuropei come la Danimarca e l’Islanda, ma la strada rischia di diventare quella. E lei, gentile signora Righetti, dice in poche battute tutto quello che c’è da dire in proposito. In quegli Stati, pur spesso qualificati come “civilissimi”, è in atto una drammatica deriva eugenetica. In Italia possiamo e dobbiamo evitarla. C’è un impegno, a quanto pare, da parte dell’assessore regionale alla sanità a cambiare parole e registro. L’ha ottenuto un consigliere di maggioranza, Giuseppe Paruolo, sensibile alla denuncia e deciso ad assicurare vigilanza. Speriamo proprio che non resti solo. Noi, per parte nostra, facciamo e faremo altrettanto, e torneremo a scrivere presto di questa amara vicenda. La ringrazio, e le affido una carezza per la sua bellissima nipotina.

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