Quel «mercato parallelo» incivile e solo per ricchi
venerdì 12 marzo 2021

Da perfetto ingenuo e incolto qual sono aspettavo la grande notizia: poiché siamo nel pieno di un’epidemia mondiale, e gli uomini muoiono come mosche, un ente sovranazionale morale o sanitario o politico di grande rilevanza, come l’Onu o l’Oms, stabilisce e ordina che i vaccini siano messi a disposizione di tutti, ricchi o poveri. Tu rischi di prenderti il virus?, eccoti il vaccino, per il tuo bene e per il nostro bene, perché la tua salvezza è la nostra salvezza.

Far sparire il virus è interesse dell’umanità. Il virus non dev’essere oggetto di mercato, non ci dev’essere da una parte una fetta di umanità che muore e dall’altra una fetta che fa i miliardi. Salviamoci tutti. L’ha detto e ripetuto il Papa e l’ha auspicato più volte il segretario generale delle Nazioni Unite. L’ha scritto anche il direttore di questo giornale, chiedendo di mettere gli apparati militari di tutto il mondo al servizio di un così grande e pacifico obiettivo. E questo, io, m’aspettavo. Ma non è questo che avviene, avviene ben altro. Sui vaccini si scatena una lotta, si fanno contratti che poi non vengono rispettati, si promettono forniture che poi non vengono inviate. I contratti devono essere ricontrattati e le forniture devono essere riconcordate.

Ma poi c’è tutto un 'mercato parallelo' che fiorisce intorno alla compravendita dei vaccini, c’è il turismo sanitario, l’alloggio in alberghi costosi, il pagamento di personale medico e infermieristico, e quindi la divisione dei clienti-pazienti in chi può e chi non può. Nei giorni scorsi il 'Financial Times' ha raccontato che Dubai e Abu Dhabi offrono dosi di vaccino ai ricchi e ai potenti di mezzo mondo, basta che abbiano 'relazioni di alto livello' e siano in grado di farsi invitare in qualcuno degli Emirati Arabi Uniti per farsi vaccinare senza dover aspettare nella madrepatria e mettersi in fila. Abu Dhabi e Dubai dispongono di una riserva di vaccini marca Pfizer in eccesso, e la mettono a disposizione dei clienti stranieri paganti. La fonte che ho qui davanti fra le spese da pagare mette anche il costo di una stanza d’albergo, calcolato sui 1.500 dollari a notte. Leggo che fra i vaccinati nel Golfo ci sarebbero anche due sorelle del re di Spagna.

Avevo letto e commentato, qualche settimana fa, che tra i requisiti da tenere in considerazione prima di accogliere in terapia qualche nuovo paziente per Covid la Spagna metteva anche il 'casato', ed ecco che il casato rispunta fuori, con i membri della famiglia reale che vanno a vaccinarsi negli Emirati. Prima di lasciare questo argomento (il 'mercato parallelo' dei vaccini), ricorderò che qualche Stato degli Stati Uniti d’America raccomandava, prima di accogliere in terapia un nuovo paziente per Covid, di valutare il suo stato cognitivo. E questo non mi sembra un segno di civiltà. Tornando ai 1.500 dollari per notte per stanza, i giornali che ne parlano citano anche la possibilità di farsi vaccinare in cliniche private, anch’esse fornite di fiale di vaccino in eccesso. È nato un affare dunque intorno alla lotta per salvarsi dal Covid. La posta in palio è la protezione dal virus, e quindi la vita. La salvezza. Un principio marxiano, il primo di quei princìpi, dice: 'Tutto è oro', tutto è questione di quanto puoi spendere. Il successo in carriera, la promozione in gara, la vittoria in tribunale, la salute in ospedale, l’amore di una donna, tutto ha un prezzo. A chi ha, sarà dato. Il 'mercato parallelo' dei vaccini arriva adesso come ultima conferma.

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