lunedì 25 giugno 2012
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Caro direttore,
la Chiesa rappresenta una ricchezza per tutti e in particolare per noi italiani. Dalla Chiesa provengono messaggi forti, coraggiosi, perfino rivoluzionari. È il Papa che ci esorta a non cedere al relativismo che ci impedirebbe di distinguere il bene dal male, a non soccombere alle lusinghe del profitto dimenticando la forza della solidarietà, a valorizzare il silenzio. È ancora il Papa che ci ricorda che i mercati nacquero per soddisfare i bisogni dell’uomo e non viceversa. Né dobbiamo dimenticare come la Chiesa si pone verso l’umanità nell’espletamento della sua missione. Mi limito a sottolineare tre punti. La Chiesa è al servizio di tutti, credenti e non credenti. La Chiesa promuove ed esorta il dialogo con le altre confessioni e perfino con i non credenti. La Chiesa offre ai più deboli un aiuto che troppo spesso resta la sola forma di sussistenza per una moltitudine crescente di indigenti, a volte anche mettendo a repentaglio l’incolumità fisica dei propri missionari. A chi indugia in certe polemiche recenti, e più o meno fantasiose, mi permetto di suggerire la rilettura della vita di Francesco. E decidere da che parte stare.
Marco Trentin, Roma
Da assisano, e da innamorato di san Francesco, non posso che concordare con lei, caro signor Trentin. Rileggere la vita dell’«alter Christus» è istruttivo per tutti e, ancor più, per chi parla e giudica la Chiesa senza conoscerla davvero. Così come è illuminante conoscere la bellezza e la forza del pensiero e dell’insegnamento di Papa Benedetto. Ovviamente, però, per aprire davvero gli occhi sullo "scandalo" rappresentato dal cattolicesimo in questa nostra Italia e nel mondo risulterebbero davvero utili anche un paio di giorni passati in parrocchia o in una mensa della Caritas o in un dispensario della San Vincenzo o di casa in casa tra gli anziani seguìti da Sant’Egidio o in un centro di sostegno alle missioni (e la lista può continuare a lungo...). Penso anche che, a qualcuno, sarebbe di grande aiuto accompagnare uno dei nostri vescovi durante una visita pastorale nelle diverse realtà della diocesi che serve: magari riuscirebbe finalmente a capire perché gli uomini di Chiesa ne sanno più di tanti politici (e di non pochi giornalisti) della vita, delle difficoltà, delle attese e delle speranze della gente vera. Magari.
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