Un premio non fa il capolavoro. Vedi Quasimodo e l'ascensore...
martedì 28 maggio 2024

Mi fa piacere che lo dica un uomo del cinema, vincitore di un Oscar, che un premio Oscar non fa un film. Aggiungo che un premio Strega non fa un libro. Un film, un quadro, un libro valgono di per sé, non se vincono premi. Mi capita ogni tanto di aver “bisogno” di poesia, subito subito, di aver bisogno di sentire qualche verso o vedere qualche immagine, del Novecento, il mio secolo, il secolo nel quale ho avuto la ventura e la sventura di nascere e vivere, e allora apro a caso Montale o Ungaretti.

Montale a Venezia, all’hotel Regina, mi disse: «Noi tutti desideriamo morire... No, non tutti lo desideriamo. Io sì, ma per ragioni personali». Per me rimane sempre “il poeta che desiderava morire”. Ungaretti era stato fascista, aveva elogiato il Duce. Gli chiesi perché. La domanda l’avevo messa per iscritto, nella lettera che precedeva l’incontro, perché non volevo coglierlo di sorpresa, volevo una risposta meditata, ci possono essere delle ragioni meditate anche nell’essere fascista. Ma lui scaraventò i fogli in aria e mi mandò via. Dal che ho capito che quello era stato un suo errore. Ma ciò non significa che la sua non sia poesia, e che l’Isonzo non gli debba molto.

Raramente mi càpita di rileggere Quasimodo. Eppure Quasimodo è un premio Nobel. Ciò significa che nessun premio, neanche il Nobel, garantisce la poesia. Un premio dipende dal potere. Dell’editore, se si tratta di un libro, del produttore se è un film. Quasimodo era anche un pessimo cittadino: a casa sua rischiai di morire per colpa sua. Finito l’incontro, esco dall’appartamento e faccio per entrare nell’ascensore, apro la porta e allungo la gamba. Per fortuna son riuscito a fermarmi in tempo, perché l’ascensore non c’era e sarei precipitato nel vuoto.

Ma come!, io, che non avevo ancora vinto il Viareggio, avevo un ascensore con la porta che non s’apriva se l’apparecchio non era al piano, tu hai vinto il Nobel e hai ancora un ascensore arcaico, che manda i tuoi ospiti a sfracellarsi nella tromba delle scale?
Un premio Oscar vinto o perduto non dice niente sul valore estetico del film. Ha ragione questo regista americano. Un premio Strega vinto o perduto non dice niente sul valore di un libro. Un libro è un libro se, quando cominci a leggerlo, non smetti più. E soprattutto se, dopo averlo letto, lo tieni da parte per rileggerlo. Quando rivedi un film o rileggi un libro, quello è un film, quello è un libro. Sei fortunato ad incontrarli. La tua vita può uscirne trasformata.

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