giovedì 6 novembre 2014
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Farà certamente discutere gli addetti ai lavori la decisione dell’Autorità dei trasporti di ridurre le tariffe per l’utilizzo della rete ad Alta velocità a partire dal prossimo anno: erano in pochi tra gli esperti del settore a ipotizzare una riduzione così forte. E si scriveranno pagine di analisi numeriche in parallelo sui costi che si andranno a pagare nel nostro Paese, rapportati con quelli di oltreconfine. L’aspetto più significativo, nell’immediato, è legato a due elementi: il primo è l’auspicabile vantaggio per l’utente, in termini di riduzione del prezzo del biglietto, il secondo la diminuzione di spese per la compagnia privata Ntv.  Col taglio del 37 per cento il 'pedaggio' costerà 8,2 euro per chilometro a treno, rispetto ai 12,8 in vigore fino a oggi. Senza dimenticare che, nell’anno che sta arrivando, era previsto un incremento a 13,1 euro. Questa decisione non deve però tradursi solo in un vantaggio immediato per i due operatori ma, al contrario, dovrà sortire un effetto benefico sul viaggiatore che potrà e dovrà vedere ridotto l’esborso per il titolo di viaggio. Attualmente le promozioni di Trenitalia e Ntv sono vantaggiose ma ristrette nel tempo e nei numeri. E l’utente che prenota il viaggio 'solo' l’ultimo giorno si trova costretto a pagare il prezzo pieno (e salato) del biglietto, magari in una carrozza per vip. Quello che si aspetta ora il consumatore è una concorrenza autentica con concrete riduzioni di prezzi e differenziazioni tra operatori, attualmente così risibili che è difficile notarle.  La seconda ricaduta del provvedimento preso ieri riguarda Ntv che da tempo lamenta gli eccessivi costi del pedaggio che hanno inficiato i bilanci aziendali e messo a rischio la stessa sopravvivenza dell’operatore privato.  Ma c’è un ulteriore aspetto che si staglia all’orizzonte: la riduzione dei pedaggi potrebbe portare a nuovi scenari e cambiare le carte in tavola nella 'tranquilla' dialettica Trenitalia-Ntv, scatenando l’appetito di altri operatori, soprattutto stranieri, che da anni sondano la nostra rete per valutare l’ingresso nel mercato e si sono sempre fermati davanti a costi giudicati insostenibili. Superare questo ostacolo equivarrebbe a dare un ulteriore slancio alla concorrenza, con ricadute a vantaggio del viaggiatore: più operatori, più convogli, maggiore scelta e prezzi più bassi.
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