Non guardare i mondiali di calcio o strapparne il velo spettacolare
martedì 22 novembre 2022

Caro direttore,
per la prima volta non sono d’accordo per il modo con cui Massimiliano Castellani termina l’articolo di oggi 19 novembre. Mi dispiace, perché leggo sempre con passione i suoi articoli e anche oggi non di meno, ma io ho deciso che non guarderò i Mondiali dopo molte edizioni e la cosa mi costa molto, perché per me il calcio è bellissimo per tanti motivi, ma credo che se molti facessero come me, non capiterebbe più di consentire che a organizzare i Mondiali fosse un gruppo di potere che segue logiche che di sportivo e di civile hanno purtroppo poco, Come dice l’ottimo economista Becchetti: usiamo il “voto col portafoglio” per cambiare! Mi consolerò guardando le partite della mia squadra paesana che milita in prima categoria e so per certo che è un calcio che lascia fuori i “malfattori” (letteralmente: quelli che fanno male, anche ciò che potrebbe e dovrebbe esser fatto bene) e in questi tempi non è poco, visto quello che succede pure al procuratore capo dell’Aia... Grato per l’attenzione la saluto affettuosamente e la ringrazio.

Gabriele Piazza Castel del Rio (Bo)


La capisco, e tanto. E anch’io mi sento personalmente motivato a “spegnere” questo Mondiale pallonaro (e non solo per l’ingloriosa assenza della nostra Nazionale campione d’Europa in carica). Tuttavia, caro amico, non penso che questa sia l’unica maniera per far sentire la nostra protesta contro il trionfare di algide logiche affaristiche, propagandistiche e persino mortali (penso alle vittime nei cantieri degli impianti sportivi) nella preparazione, organizzazione, gestione e diffusione di un evento di rilevanza planetaria. Questa convinzione fonda e precede anche la riflessione di Massimiliano Castellani, collega sensibile e appassionato, che lei cita. L’informazione su ciò che stava accadendo negli ultimi dodici anni ha costretto a correggere diverse cose nel Mondiale del Qatar e ha contribuito a salvare vite umane. Questo lavoro, da cittadini del mondo e da giorna-listi, non è finito. E il grande appuntamento del calcio mondiale in quest’autunno- inverno 2022 non può diventare un “velo” spettacolare che nasconde la realtà. Ma il rischio c’è. E allora più che spegnere l’evento, dovremo continuare a strappare il velo. Speriamo che il sistema mediatico sia all’altezza. E facciamo la nostra parte perché sia così.

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