venerdì 14 ottobre 2011
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Gentile direttore,
tra gli elementi del gruzzolo per favorire la crescita spunta l’idea del condono. Questa proposta permetterebbe una tantum, di far riscuotere al Fisco qualche miliardo facendo pagare qualcosa agli evasori. Apriti cielo, proteste da tutte le opposizioni alle quali si associano il Wwf, il Fai, l’Ordine degli architetti e dei commercialisti, ecc... Anche la Lega si dice contraria. I commenti sono che è immorale, che offende i contribuenti onesti, che è proposta oscena e via cantando. Se abbiamo capito bene, il condono farebbe pagare le tasse a chi non ha pagato niente; mentre, in caso contrario, bisognerà aumentare le tasse a chi già le paga. Se ce ne fosse bisogno, questa sarebbe una ulteriore prova di furbizia dei nostri politici.
Rino Tartaglino, Genova

 

Mi pare che lei, gentile signor Tartaglino, difenda con passione l’indifendibile. Con articoli, interviste e gli editoriali di Massimo Calvi e Luigino Bruni abbiamo spiegato di nuovo e in tutti i toni perché un ennesimo condono (altro che una tantum...) è sbagliato sia moralmente sia sul piano economico-finanziario. La sua ultima battuta mi aiuta, però, a fare un utile riassunto: coloro che vogliono governare bene non fanno i furbi e non premiano i furbi.

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