mercoledì 10 luglio 2013
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Caro direttore, ho letto con interesse la bella pagina che Avvenire ha dedicato al Codice di Camaldoli, ricordando che proprio in questi giorni ricorre il suo 70° anniversario. Erano anni di guerra, la pace sembrava lontana, eppure un gruppo di giovani riuniti a Camaldoli aveva voglia di progettare un futuro migliore, attingendo al patrimonio della Dottrina sociale della Chiesa. Fatte salve le differenze, ci sono alcune analogie tra quei giovani e quelli di oggi, che hanno la percezione di un futuro instabile, ostile, avaro di opportunità, nonostante l’impegno profuso negli studi e in attività di servizio e di volontariato, sempre in attesa di opportunità professionali, che non arrivano.
A Camaldoli però la speranza era di casa, mentre ora sembra latitare! Proprio per questo l’associazione Etica & Democrazia ha promosso per domani 11 luglio un seminario di studio sul Codice di Camaldoli, invitando alla Camera, un gruppo di studenti universitari e di giovani laureati. Non è una rievocazione, ma una vera e propria provocazione, perché vogliamo ri-leggere quel Codice alla luce degli insegnamenti di Papa Francesco. È la sfida rivolta a un gruppo di giovani cattolici, perché provino a immaginare uno scenario politico in controtendenza rispetto a quello in cui ora vivono. I giovani di allora seppero essere protagonisti di una rivoluzione di pace, assumendosi il rischio di ri-costruire il Paese, con il loro coraggio e la loro speranza, nonostante le vistose difficoltà di allora. Miseria e povertà avevano raggiunto la maggioranza delle famiglie, ma loro raccolsero la sfida proponendo una soluzione nella logica della dottrina sociale della Chiesa.
Avvenire ha rievocato il nome di quei giovani di 70 anni fa: nomi importanti per la nostra Costituzione e per la Prima Repubblica. Molti di loro sono diventati padri costituenti, ministri, parlamentari di lungo corso... Hanno elaborato insieme quella difficile arte del buon governo, indispensabile per ricostruire il Paese e ancora oggi, a distanza di tanti anni, sono punto di riferimento per giovani che in tempi di crisi vogliono impegnarsi in politica da cattolici. Al seminario parteciperanno una quarantina di giovani universitari, provenienti dalle tante università romane, ma non solo romani. Preoccupati, ma determinati a non rassegnarsi alla crisi che sembra colpirli, condannandoli alla irrilevanza e al rischio della disoccupazione. L’obiettivo è quello di aiutarli a scoprire come nelle loro mani stia un nuovo possibile miracolo italiano. Serve infatti uno sguardo nuovo che smonti definitivamente l’anomalia litigiosa e conflittuale del nostro bipolarismo, tra i partiti e nei partiti. Uno sguardo che sappia vedere soluzioni dove altri vedono solo ostacoli.
Bisogna scoprire la possibilità di essere protagonisti non quando le cose vanno bene e sembrano facili e accessibili, ma proprio quando si fanno più complicate e le soluzioni sembrano impossibili. Serve una rivoluzione pacifica, fatta da giovani motivati, disposti a camminare sulle orme di Papa Francesco, con una opzione forte per la giustizia e contro la corruzione, radicati nella migliore tradizione del cattolicesimo popolare. L’insegnamento di Papa Francesco oggi è il modo più efficace per penetrare nel senso del Codice di Camaldoli e smontare i mille privilegi a cui si sono abituate tante piccole caste. Il seminario promosso da Etica & Democrazia suggerisce un itinerario di lettura e di impegno che unisca alla chiarezza delle idee la generosità dei gesti e il coraggio di andare controcorrente.
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