mercoledì 17 agosto 2016
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Non sempre so ciò che debbo fare, ma sempre ho bisogno di aver chiaro che cosa non posso assolutamente fare. All’inizio di una discussione o di una lite, nessuno può sapere come andrà a finire. Per questo la prudenza, l’educazione, il rispetto non debbono mai mancare. Vieni coinvolto in un incidente stradale, hai ragione da vendere, l’altro non ha rispettato lo stop, eppure impreca, si agita, minaccia. Occorre avere sangue freddo e tanta pazienza. Le parole vanno misurate, pesate. Meglio non esasperare gli animi. Ci sono sentimenti orripilanti, spaventosi che andrebbero cacciati via a pedate al loro primo apparire, ma che, sovente, vengono accolti e accarezzati. L’odio, la gelosia, l’invidia sono veleni potentissimi che distruggono la famiglia, la società e chi li alberga in cuore. Purtroppo il portatore non sempre se ne rende conto. Non sempre so che cosa debbo fare, ma sempre so con certezza che cosa non debbo fare. E questo 'qualcosa' deve diventare il binario sul quale viaggia il treno della mia esistenza. A esso debbo essere fedele. Costi quel che costi, anche l’umiliazione e la calunnia. Non fare del male. Mai. A nessuno. Per nessun motivo. Anche quando il prossimo non è facile da amare. Persino quando qualcuno si accanisce contro di me. In Sardegna, nei giorni scorsi, un anziano ha ucciso due fratelli quarantenni. Avevano problemi, e dei peggiori. Questioni di eredità. Che andavano affrontati con serenità, pazienza, intelligenza. Quasi sempre nelle liti tra vicini, parenti, amici c’entra il denaro. Il dio mammona dal quale Gesù ci mise in guardia. Sembra che questo feticcio abbia una forza di attrazione incredibile e rovinosa. Sono convinto che questa attrazione insana sia una prova dell’esistenza di Dio. È la dimostrazione che il cuore dell’uomo non si accontenta mai. Che non è mai sazio. Un vuoto che niente e nessuno potrà mai colmare. Un vuoto che ha la forma stessa di Dio, il solo Indispensabile. L’anziano ha sparato. Ha ucciso. Ha spento due vite. E con esse ha gettato nella disperazione tre famiglie e il paese intero. Lui ha perduto per sempre la serenità della sua tarda età. Un dramma enorme. Un’azione assurda. Adesso già si sarà pentito. Vorrebbe tornare indietro. Ma indietro non si torna nemmeno di un secondo. Possibile che questa elementare verità stenti a essere compresa? Indietro non si torna, ma avanti si deve andare. E basta saper aspettare. Tutto passa. Anche la rabbia e l’esasperazione. La sete di giustizia non deve mai trasformarsi in sete di vendetta.  Anita è ritornata ieri con un pancione enorme. Bella, raggiante, fiera della gravidanza ormai agli sgoccioli. Solo pochi mesi fa era sconvolta. Quella gravidanza non programmata, il lavoro precario, il marito distratto l’atterrivano. «Come faccio?», ripeteva. «Non lo so che cosa accadrà domani. Non so quanti e quali problemi potrai avere. Una cosa con certezza so: questo figlio non deve essere gettato. Se lo fai, non potrai mai più ritornare indietro. Abbi il coraggio di farlo nascere e non te ne pentirai», le risposi. Ascoltò il consiglio del prete. Oggi è al settimo cielo. Non sempre so ciò che debbo fare, ma sempre ho bisogno di aver chiaro che cosa non posso assolutamente fare. 
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