giovedì 18 ottobre 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore, l’argomento che mi spinge a scriverle è il caso Regione Lombardia. Concordo col preside della Facoltà di Sociologia della Cattolica, Mauro Magatti, intervistato da Avvenire, sul riconoscimento della Lombardia quale regione meglio amministrata d’Italia. Non però sull’abbinamento con gli scandali e sulla "malattia" addirittura estesa a tutta l’Italia. La mia logica è la seguente: se la Lombardia è la prima Regione d’Italia come amministrazione e qualità dei servizi, gli scandali riguardano chi li ha commessi, non l’istituzione. Stiamo anche attenti a non farne un incidente politico altamente negativo per non essere puniti poi dalle agenzie di rating, che sono sempre in agguato. Allora sì che il danno sarebbe di dimensioni nazionali, anche perché è noto che la Lombardia è la regione-traino di tutta l’Italia. Formigoni non deve dimettersi, perché il gesto avrebbe ripercussioni deleterie di cui in questo momento non si sente proprio il bisogno. I politici trovino una soluzione di compromesso come è stato ventilato, ma ritornino all’accordo di Roma stipulato nei giorni scorsi tra Lega e PdL. Altrimenti la ripercussione negativa sul piano finanziario è molto probabile, e dobbiamo evitarla in via assoluta.
Bruno Mardegan, Milano
Le sue preoccupazioni sono serie e argomentate, caro signor Mardegan. Ma la mia esperienza di cronista politico, mi induce a ritenere, rovesciando il monito kantiano, che stavolta in Regione Lombardia , «ognuno farà quel che può, e accadrà quel che deve»...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI