giovedì 7 aprile 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Quasi ventisei minuti. Tanto sono durati i 309 rintocchi di campana nella notte del ricordo. In più di settemila hanno illuminato il cuore dell’Aquila per non dimenticare il terremoto di sette anni fa; una scia silenziosa aperta dal lungo lenzuolo che ricorda una ad una le vittime, i cui nomi sono risuonati ancora nella preghiera eucaristica in cui l’arcivescovo metropolita Giuseppe Petrocchi ha definito il 6 aprile 2009 «la notte del terrore, ma anche degli eroismi», visto che tanti «martiri del sisma» sono dovuti a «sublimi gesti di amore». Quella notte, «penso, anche Dio ha pianto, perché Dio si commuove davanti all’amore-crocifisso», le parole del presule agli aquilani, citando quegli episodi di solidarietà che «sono già stati tutti scritti, con i caratteri indelebili della carità, nel Libro della Vita, custodito al cospetto di Dio». Pagine sacre, ha aggiunto monsignor Petrocchi, che rappresentano «il vostro motivo di vanto nel Signore. Quella notte, con il sangue, è stato composto un inno alla carità che rimarrà per sempre». L’Aquila però ha bisogno ancora di vincere la sua 'guerra' contro il sisma. È una vittoria che si deve alle nuove generazioni e a tutti gli abruzzesi che hanno creduto che il capoluogo, «con la forza della sua indomita fede, avrebbe vinto la morte». Anche perché, è l’esortazione finale dell’arcivescovo, «non basta ricostruire la città. L’Aquila deve risorgere: in senso cristiano e umano». Per questo, la speranza è che «nessuno resti prigioniero di un dolore opaco e senza speranza» e che «l’Angelo del Signore ci conduca fuori dalle pareti oscure e soffocanti dell’egoismo». Le immagini della tragedia aquilana – ricordata in Parlamento con un minuto di silenzio – sono «una fotografia impressa nella memoria degli italiani» dice il presidente del Senato Pietro Grasso, a cui si aggiunge «un pensiero per gli aquilani impegnati nel faticoso percorso di rinascita» della presidente della Camera Laura Boldrini. Alessia Guerrieri
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: