La stupidità atroce del razzismo non si combatte con la stupidità
mercoledì 10 giugno 2020

Gentile direttore,
Luigi Pirandello aderì al fascismo nel 1924, appena dopo il delitto di Giacomo Matteotti. Giuseppe Ungaretti lo fece ben prima, nel 1919, scrivendo al Popolo d’Italia. Andando un po’ più indietro nel tempo, leggiamo che Giuseppe Verdi avrebbe approvato il massacro perpetrato dal generale Bava Beccaris. Se usassimo il metro ora in auge in certe Università americane, dovremmo senza indugi mettere al bando le loro opere! Ah, dimenticavo: Dante mise Maometto all’Inferno: basta Divina Commedia, impregnata di islamofobia! Cordiali saluti.

Ludovico Pagani Milano

Sono d’accordo con lei: la stupidità atroce del razzismo non si cura con uguali dosi di stupidità (e la censura ideologica lo è sempre). Ma è una piaga che va presa terribilmente sul serio, gentile signor Pagani. E meno male che finalmente una libera e sana indignazione anti-razzista si è accesa di nuovo in mezzo mondo, dopo mesi e anni di troppa imbambolata inerzia al cospetto di sparlatori, odiatori, picchiatori e insozzatori di carta scritta e di divise da tutori dell’ordine.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI