La ricchezza sono le persone
mercoledì 23 giugno 2021

Viviamo un periodo di straordinarie opportunità tecnologiche ed economiche, che non servirà a farci fare progressi verso bene comune e ricchezza di senso di vita (e ci renderà invece sempre più soli, rancorosi e diseguali) se non investiamo nelle persone e nelle relazioni di cura. Lo ha ricordato bene Mauro Magatti nel suo editoriale su 'Avvenire' di domenica 20 giugno, sottolineando come i trasferimenti monetari non bastano a curare povertà e fragilità multidimensionali che affliggono milioni di persone nel nostro Paese. Quando definiamo un processo in economia parliamo di alta intensità di lavoro o alta intensità di capitale ( labour o capital intensive). Dobbiamo iniziare a capire che la chiave per un futuro inclusivo e sostenibile è costruire processi ad alta intensità (e qualità) di cura e di relazione interpersonale.

I partecipanti alla Settimana sociale dei cattolici italiani che culminerà nell’evento di Taranto del 21-24 ottobre ne hanno piena consapevolezza e hanno messo al centro l’ecologia integrale in una prospettiva di stretta connessione tra dimensione ambientale e sociale senza perdere il riferimento alla centralità della persona e alla relazione di cura. È in questa chiave che è partito dai territori e dalle diocesi (come già a Cagliari) un percorso di identificazione di migliori pratiche imprenditoriali, associative e di amministrazioni locali che ispira le scelte concrete e il cammino dei giovani organizzato in agorà digitali. Le agorà digitali riflettono su progetti di formazione, di comunicazione, di startup imprenditoriale e di proposte di policy e di advocacy attorno ai temi dell’ecologia integrale partendo dall’assunto che 'tutto è connesso' e cercando dunque di legare l’aspetto economico con quello ambientale, sociale e di ricchezza di senso/significato del vivere.

La parola d’ordine dei giovani al lavoro nelle agorà digitali, della raccolta di centinaia di buone pratiche imprenditoriali, amministrative, di stili di vita in giro per il Paese è generatività. Intesa come combinazione di creatività sociale, imprenditoriale, umana e spirituale combinata con il desiderio di incidere positivamente sulle vite altrui e sulla propria. La 'generatività' non è solo un concetto filosofico. È stata' sdoganata' ed è entrata nella finanza e nella definizione degli indicatori di benessere. La rivoluzione della finanza d’impatto vede infatti una quantità crescente di fondi o di strumenti finanziari che affiancano al tradizionale obiettivo del rendimento aggiustato per il rischio quello dell’impatto sociale e ambientale delle iniziative finanziate.

Ed è proprio il concetto di generatività che ci insegna che la ricchezza di un evento come la Settimana sociale sta proprio nella fecondità del percorso che lo precede e lo segue. Alcune direzioni di marcia appaiono ben individuate. Nel campo formativo la posta in gioco è enorme. È necessario contrastare la piaga dell’abbandono scolastico e dei giovani che non studiano né lavorano ( Neet ) proponendo percorsi di orientamento, discernimento, educazione a passioni e desideri di crescita umana e professionale che favoriscano l’osmosi tra mondo della formazione e mondo del lavoro, un’osmosi che ormai accompagna tutta la nostra vita in ottica di formazione permanente.

Per i curriculum scolastici questo vuol dire rafforzare i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) utilizzando e rafforzando possibilmente il canale dell’educazione civica e puntando soprattutto a percorsi esperienziali. I giovani apprendono in modo decisivo attraverso esperienze e le competenze trasversali (le soft skills come resilienza, capacità relazionali) sono oggi fondamentali assieme a quelle tradizionali per il successo del percorso professionale. Un’altra parola chiave nei progetti in fase di elaborazione è quella delle relazioni di cura.

Lo stesso Pnrr che nella missione 5, quella su inclusione e coesione, pone l’accento sull’im- portanza di domiciliarità, deistituzionalizzazione e relazioni di cura. È possibile, perciò, costruire progetti di ampio respiro per costruire squadre di 'angeli del territorio' utilizzando se necessario anche le risorse del Reddito di cittadinanza ai cui percettori è chiesto di partecipare a progetti di utilità comune (Puc). Tutto questo può e deve avvenire in una sinergia sempre più stretta tra amministrazioni locali ed enti di Terzo settore. Che non devono essere solo destinatari di chiamate di emergenza per la soluzione di problemi che l’amministrazione non può gestire ma coprogettare e co-programmare assieme alla stessa i servizi di cura del territorio.

Un ultimo punto qualificante è quello della valorizzazione e rigenerazione del genius loci dei diversi territori. Le nostre città, paesi, borghi, aree interne sono ricche di beni paesaggistici, storici, artistici e di ricchezze enogastronomiche, ma vivono contemporaneamente il degrado e l’abbandono di molte aree ed edifici. I progetti di valorizzazione e rigenerazione sono una grande missione del futuro dell’Italia, in grado di attrarre visitatori sui luoghi e portare benefici economici tangibili ad abitanti ed attività economiche locali. Tutti questi sforzi potranno essere produttivi e generativi solo se ricordiamo che la vera ricchezza di ogni Paese sono le persone, le loro passioni e competenze e la loro capacità di curare relazioni e mettersi in rete. È forse in questa direzione particolare e fondamentale che il percorso della Settimana sociale può e deve dare un contributo decisivo.

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