La realtà e la buona azione di governo valgono più dei fake. Perciò vanno spiegate
sabato 19 settembre 2020

Caro direttore,

l’Italia è stato il primo Paese occidentale ad affrontare la pandemia. L’Italia è anche uno dei Paesi con più alto debito pubblico. Inoltre è stata colpita nella sue province più produttive. Tutto questo poteva creare una situazione esplosiva. Il sistema-Italia invece finora ha retto. I dati epidemiologici odierni sono migliori di quelli di molti altri Paesi europei. Lo spread ha tenuto (con i precedenti governi è stato ben più alto nonostante non ci fosse la pandemia). La scuola è ripartita con notevoli sforzi, e anche nel periodo della didattica a distanza mi pare che le cose non siano state fatte male (in Inghilterra hanno dovuto ricalcolare i voti della maturità, da noi non è successo nulla del genere). Pure il campionato di calcio è finito regolarmente (in Francia è stato sospeso). La stampa internazionale ha riconosciuto meriti all’Italia. Eppure a giudicare dai social il governo viene valutato in base ai banchi con le rotelle, che forse sono scelte della amministrazione e non della politica. È giusto ciò? Quando è nata Facebook, si pensava che fosse una occasione di diffusione democratica della conoscenza. Invece è diventata un mezzo di persuasione più forte della tv, dove le fake news almeno sono frenate dalla possibile responsabilità penale e civile di chi le diffonde attraverso il piccolo schermo. Per vincere le elezioni conta di più governare bene, o piazzare una foto più virale che vera?

Fabio Negrini, Brescia


Nonostante il dilagare della politica delle chiacchiere e delle manipolazioni, continuo a sperare che la risposta giusta – come direbbe qualcuno – sia “la prima che ha detto”. Cioè governare bene. Per questo, da cittadini e da cronisti appassionati della realtà e non del clamore che si costruisce attorno a essa, continuiamo a chiedere a chi si succede alla guida del Governo, e dei Ministeri in cui si articola, di essere all’altezza di tale compito. Detto questo, spiegare alla nostra gente che cosa si fa e perché, è sempre utile e spesso è indispensabile. Tanto più di questi tempi e con questo utilizzo dei social... L’importante, e la cosa più ardua, è farlo con sobria onestà o, almeno realisticamente, cedendo il meno possibile alla inesorabile tentazione dell’auto-promozione. Sono comunque d’accordo con lei su un punto chiave: nella situazione data, e pur con umani errori, l’Italia è tra i Paesi occidentali che meglio hanno saputo affrontare la durissima sfida della pandemia. Ci serve l’unità, la lucidità e la saggezza per continuare a farlo nei difficili mesi che ci stanno davanti.

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