giovedì 6 febbraio 2020
Le strategie approvate dall’Unione Europea per potenziare la ricerca, la prevenzione e la cura dei tumori. Obiettivo: sconfiggere il male del secolo
La missione possibile Ue di «conquistare» il cancro

Ansa

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Quando nel 1962 il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy fece il suo storico discorso con cui lanciava la "missione" per portare il primo uomo sulla Luna sottolineava che lo faceva non perché fosse facile, ma proprio perché era difficile, quasi impossibile. Lo scopo di Kennedy, con quella decisione, era di aggregare tutto il Paese per raggiungere un obiettivo ambizioso ed ispirante, condividere la strategia con i cittadini e mettere a disposizione dell’impresa le ingenti risorse necessarie per il suo successo.

Un analogo spirito è quello che ha animato la Commissione Europea nel lanciare le 5 Missioni per la competitività e la prosperità dei Paesi dell’Unione Europea, da raggiungere nel periodo 2021-2027. Gli obiettivi delle Missioni, concordati dopo un’ampia consultazione anche con i cittadini sono: Cambiamento Climatico e trasformazione della Società; Oceani, mari ed acque costiere ed interne; Città intelligenti e senza impatto sul clima; Agricoltura ed Alimentazione; Cancro. Molti si sono chiesti perché per questa ultima Missione, il cui Board ho l’onore di presiedere, sia stata identificata una specifica patologia e non il più generale obiettivo della salute. La risposta è nei dati, per molti versi impressionanti.

Il cancro ha ormai sopravanzato in Europa le malattie cardiovascolari come prima causa di mortalità, con oltre il 40% dei cittadini che muoiono per questa causa e si prevede che, nei prossimi 10 anni, questa percentuale possa salire fino al 60%, anche per l’aumento dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento della popolazione. Ma il problema non è solo dei Paesi ad alto sviluppo socio-economico, anche nei Paesi a reddito mediobasso l’incidenza e la prevalenza delle patologie oncologiche aumenta in modo rilevante.

Per le Missioni, e per il nuovo Programma Europeo di Ricerca Innovazione che si chiamerà Horizon Europe, Commissione, Parlamento e Stati Membri hanno allocato risorse importanti, poco meno di 100 miliardi di euro, sottolineando con questa decisione, l’importanza loro attribuita. In particolare, quella sul cancro può contare sull’appoggio incondizionato di tutti, a partire dalla Presidente von der Leyen, che l’ha indicata come prioritaria nel suo discorso inaugurale, dell’intera Commissione, a partire dalla Commissaria per la Ricerca e l’Innovazione Gabriel e da quella per la Salute Kyriakides. Quest’ultima ha annunciato anche il varo di uno specifico Action Plan. Anche il Parlamento Europeo e tutti gli Stati Membri hanno dichiarato il loro pieno supporto.

È per questo che stiamo lavorando intensamente dal giorno del nostro insediamento lo scorso settembre a Berlaymont: siamo 15, selezionati tra oltre 700 candidature, provenienti da altrettanti Paesi e con diverse competenze, tutte necessarie per garantire alla Missione un apporto multidisciplinare e multi- stakeholders. A questo proposito è importante sottolineare la partecipazione di un esponente della ricerca industriale e di due rappresentanti dei pazienti. Abbiamo presentato il nostro lavoro in occasione dell’apposito evento organizzato a Bruxelles per il World Cancer Day. Le linee di indirizzo già definite in precedenza riguardano il miglioramento della comprensione dei meccanismi di insorgenza delle patologie oncologiche, con il rafforzamento della ricerca, la necessità di prevenire tutto il prevenibile e quella di migliorare l’accesso e la qualità delle cure e, infine, ma non per importanza, l’obiettivo di garantire ai "survivors", persone cioè che hanno superato la malattia o che vi convivono cronicamente, la conduzione di una vita quanto più "normale" possibile.

Le Missioni non sono solo ricerca, che naturalmente verrà supportata e finanziata, sia di base che traslazionale e di implementazione, ma anche stimolo alla politica e alla migliore gestione delle risorse umane, finanziarie, logistiche e tecnologiche disponibili. È importante capire perché, benché il 40% dei tumori sia prevenibile con modifiche comportamentali (mangiare bene, fare attività fisica, non fumare e bere con moderazione, esporsi prudentemente al sole) gli stili di vita non vengano facilmente modificati ed anzi, sovrappeso ed obesità, importanti fattori di rischio continuino ad aumentare.

È necessario attivare tutte le strategie di prevenzione primaria e secondaria disponibili, che possono prevenire un altro 20% dei tumori ed è indispensabile fare capire che è importante offrire a tutta la popolazione gli screening oncologici (mammella, cervice uterina, colon-retto) per le quali la Commissione ha messo a disposizione già nel 2003 le linee guida che però vengono disattese da molti Paesi e, nel contesto italiano, da molte Regioni.

È importante agire sull’inquinamento ambientale, anch’esso importante determinante di malattia.

È etico e giusto intervenire per ridurre le disuguaglianze di accesso agli interventi di diagnostica e di terapia più efficaci disponibili, inequità che si verificano sia a livello geografico, con un netto gradiente Ovest-Est e Nord-Sud, ma anche economico-sociale, con vasti segmenti di popolazione svantaggiati.

Tutti gli obiettivi che definiremo saranno condivisi con i governi dei Paesi membri e con i loro cittadini, utilizzando anche strumenti innovativi e a questo scopo abbiamo creato la figura dell’Ambasciatore del Board. Ad ogni componente è stato affidato uno o più Paesi con cui rapportarsi per comunicare, condividere e promuovere le attività delineate e finanziate secondo le proposte del Board, in modo che esse possano essere adattate alle specifiche esigenze della popolazione di quel Paese.

Fare che il cancro sia una responsabilità sociale di tutta l’Unione Europea significa aiutare i cittadini a cercare di non ammalarsi, ma anche, nel momento del bisogno, a non lasciarli soli, ma far si che si possano curare e recuperare le migliori condizioni di salute in modo efficace, efficiente, equo ed umano. Riteniamo che sia una missione possibile.

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