L'accoglienza dei perseguitati non è di sinistra né di destra
mercoledì 28 agosto 2019

Gentile direttore,
osservo che anche Maurizio Ambrosini cita il famoso articolo della Costituzione sul diritto di asilo a proprio uso e consumo, come è vizio comune dei (troppi) fautori dell’accoglienza a ogni costo. Osservo che la Costituzione non dice che tale diritto renda legittimo giungere clandestinamente (come di fatto avviene) in Italia; anzi la Carta costituzionale, citando in più di un’occasione territorio nazionale e confini, presuppone il rispetto di questi ultimi, cosa che dovrebbe essere vincolante per qualsiasi governo in carica. Ma ovviamente ciò non vale per la sinistra in Italia, alla quale i 'profughi' fanno comodo per crearsi in futuro una propria solida base elettorale...

Enrico Staffoni

L’accoglienza dei perseguitati – questo sono le persone che hanno status di rifugiati – non è né di sinistra né di destra, gentile signor Staffoni. È un fatto di giustizia. È un fatto di civiltà. Lo scriviamo e lo ripetiamo da anni, eppure sembra che non basti mai... E la nostra Costituzione all’articolo 10 è di una chiarezza estrema a tale proposito. Il professor Ambrosini ha richiamato semplicemente, puntualmente ed efficacemente questo. Il problema non è l’accoglienza a ogni costo – che in Italia, checché se ne dica, non è mai stata praticata – ma la chiusura e il respingimento a ogni costo che invece ha prodotto in diversi momenti, e con drammatica frequenza negli ultimi mesi, anche vergognosi e terribili atti di illegalità e di disumanità che pesano non solo sui politici responsabili, a cominciare dal ministro dell’Interno Salvini, ma purtroppo sul buon nome dell’Italia e su ogni italiano. Esattamente come l’incredibile e calunniosa criminalizzazione – che riecheggia anche nelle sue parole – delle persone impegnate sul fronte umanitario nelle Organizzazioni non governative, realtà promosse 'dal basso', da cittadini e cittadine e da realtà associative religiose e laiche che collaborano coi governi, ma non ne sono mai espressione e longa manus. Detto questo, è ovvio che sono le leggi a dover regolare le modalità di transito di chiunque, cittadino italiano o straniero, alle frontiere, ma è altrettanto ovvio che a una persona in pericolo e in fuga da quella situazione di rischio non si possono chiedere i timbri in regola. Preghiamo Dio e impegniamoci perché nessuno di noi debba qui in Italia tornare a sperimentare una simile condizione, come toccò ai migliori di noi durante la dittatura fascista. Nulla è mai scontato, quando si perde il senso delle libertà e dei diritti fondamentali.

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