Il nesso dolente tra quanto si legge e come ci si fa rappresentare
giovedì 15 agosto 2019

Gentile direttore, buongiorno, dispiace molto, ma la regola di Gaetano Salvemini colpisce nel segno di questa povera Italia. Lo storico e politico così si esprimeva: «Una classe politica per il 10% è migliore, per un 10% è peggiore, ma per l’80% è uguale al Paese che rappresenta». E purtroppo in un Paese come l’Italia, dove non si legge neanche un libro all’anno, le speranze di un miglioramento risultano impossibili. Con rispetto e simpatia

Giuseppe Marcuzzi Aiello del Friuli (Ud)

Sono meno pessimista di lei e di Salvemini, caro signor Marcuzzi, ma non meno dispiaciuto e allarmato per la poca lettura degli italiani e per la scarsa qualità della proposta politica dominante (non solo) nel nostro Paese. Tuttavia non dispero e arrivo persino ad augurarmi che lo choc di questa crisi governativa nel cuore d’agosto sia salutare, provochi un bel soprassalto e spinga a un necessario risveglio sia tanti dei nostri rappresentanti sia una bella fetta dei rappresentati. Cioè di noi tutti, cittadini ed elettori. (mt)

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