Combattiamo la diseguaglianza aumentata dalla pandemia
domenica 19 luglio 2020

Dall’esercizio del potere globale al razzismo, discriminazione di genere e differenze di reddito, la disuguaglianza minaccia il nostro benessere e il nostro futuro. Abbiamo un bisogno disperato di ripensare tutto ciò per arrestare e invertire questo processo. Sentiamo spesso dire che la marea ascendente della crescita economica solleva tutte le imbarcazioni. Tuttavia, in realtà una marea crescente di crescita economica le affonda tutte. Alti livelli di disuguaglianza hanno contribuito a creare la fragilità globale che il Covid-19 ha evidenziato e sfruttato. Il virus getta luce su disuguaglianze di tutti i tipi. Esso pone i maggiori rischi sanitari ai più vulnerabili, con un impatto sociale ed economico concentrato su coloro che sono meno attrezzati per farvi fronte. Se non agiamo ora, altri 100 milioni di persone potrebbero essere spinte in uno stato di povertà estrema, con il rischio di assistere a carestie di proporzioni storiche. Ben prima del Covid-19, la gente ovunque nel mondo stava alzando la propria voce contro la disuguaglianza. Tra il 1980 e il 2016, l’1% dei più ricchi al mondo ha controllato il 27% di tutta la crescita totale cumulata in forma di reddito. Il reddito non è comunque la sola unità di misura della disuguaglianza. Le opportunità che le persone hanno nella vita dipendono dal loro genere, famiglia, origine etnica, assenza o meno di disabilità e altri fattori. Disuguaglianze di varia natura si intersecano e rafforzano reciprocamente, definendo vite e aspettative di milioni di individui ancora prima della loro nascita. Soltanto un esempio: più del 50% dei ventenni in Paesi ad alto tasso di sviluppo umano studiano. In Paesi a basso tasso, il dato scende al 3%. Ancora più allarmante: circa il 17% dei nati venti anni fa in quei Paesi sono già deceduti. La rabbia dietro i recenti sommovimenti sociali, la campagna anti-razzismo dilagata in tutto il mondo dopo l’omicidio di George Floyd, il coro di donne coraggiose che si sono fatte avanti per denunciare gli uomini che hanno abusato di loro, sono tutti segnali di una disillusione totale rispetto allo status quo. E i due eventi sismici della nostra epoca - la rivoluzione digitale e la crisi climatica - minacciano di accentuare ulteriormente disuguaglianza e ingiustizia.

Il Covid-19 è una tragedia umana, che ha anche creato l’opportunità generazionale di costruire un mondo più equo e sostenibile, basato su due idee centrali: un Nuovo Contratto Sociale, e un Nuovo Accordo Globale. Un Nuovo Contratto Sociale destinato a unire governi, cittadini, società civile, mondo imprenditoriale e altri per una causa comune. Istruzione e tecnologia digitale devono costituire i due grandi fattori di crescita e stabilizzazione, fornendo opportunità di lunga durata per imparare ad apprendere, adattarsi e padroneggiare nuove competenze per l’economia della conoscenza. Occorre una tassazione giusta su redditi e benessere, e una nuova generazione di politiche di tutela sociale, con reti di sicurezza che includano la Copertura sanitaria universale e la possibilità di un Reddito universale di base esteso a tutti. Per rendere possibile il Nuovo Contratto Sociale, abbiamo bisogno di un Nuovo Accordo Globale che garantisca che potere, ricchezza e opportunità siano condivisi più ampiamente ed equamente a livello internazionale.

Un Nuovo Accordo Globale deve fondarsi su una globalizzazione equa, sui diritti e la dignità di ogni essere umano, su una vita condotta in equilibrio con la natura, sul rispetto dei diritti delle generazioni future, su successi che siano misurati in termini umani piuttosto che economici. Occorre una governance globale che sia basata sulla partecipazione, piena, inclusiva e eguale, alle istituzioni globali. I Paesi in via di sviluppo devono avere una voce più autorevole, dal Consiglio di Sicurezza ai Comitati direttivi del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Abbiamo anche bisogno di un sistema commerciale multilaterale più inclusivo e equilibrato, che permetta ai Paesi in via di sviluppo di salire nelle catene del valore globale. Riforma dell’architettura del debito e accesso a credito sostenibile devono poter creare uno spazio fiscale che generi investimenti nell’economia verde ed equa. Questi due Nuovi patti globali rimetteranno il mondo in carreggiata per realizzare la promessa dell’Accordo di Parigi sul Cambiamento climatico e conseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile – la nostra visione condivisa di pace e prosperità su un pianeta in salute entro il 2030. Il nostro mondo si trova ad un punto critico. Affrontando la disuguaglianza, sulla base di un Nuovo Contratto Sociale e un Nuovo Accordo Globale, possiamo trovare la via verso giorni migliori.

Segretario generale delle Nazioni Unite

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