Caro Pietro Orlandi, tutti lavorano per la verità
martedì 11 luglio 2023

Caro Pietro, non sai quanto bene io voglia a te e alla tua famiglia.
Con voi soffro per la tragedia immensa occorsa alla vostra cara Emanuela.
Con voi condivido l’ansia di arrivare quanto prima alla verità.
Con voi ho accolto con gioia la notizia che sia in Vaticano che in Italia si sta lavorando alacremente per mettere finalmente la parola fine a questo strazio che ha lacerato la tua famiglia e noi.

Permettimi, però, di dirti che non ho apprezzato le tue parole riguardo le ultime notizie. Se si indaga, occorre farlo a 360 gradi. Senza tralasciare niente. Ma proprio niente. Non è questo che tu stesso hai sempre chiesto?
Nel farlo possono sbucare fuori indizi che riguardano chicchessia. Sono ipotesi investigative.

Mi rendo conto che non è bello sentire che anche su vostro zio emerge qualche dubbio da approfondire. Che male c’è? Lasciamo fare agli inquirenti. Se è innocente la sua innocenza emergerà e la strada per arrivare alla verità sarà sempre più sgombra.
Non credo, però, che sia giusto, da parte tua, offendere il Promotore di Giustizia Vaticano e il Procuratore della Repubblica di Roma per avere osato gettare lo sguardo anche su un membro della famiglia Orlandi.

Non puoi dire: “ Sono arrabbiato, furioso… Hanno passato il limite come non mai…”.
Ripeto. Capisco e condivido un dolore lungo 40 anni. Ma adesso che tutti sono decisi ad arrivare fino in fondo, pur soffrendo, occorre anche lasciare lavorare con serenità chi è chiamato a farlo. A te, alla tua cara mamma, alla tua famiglia, un grande abbraccio e la mia sacerdotale benedizione.

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