Tamara Lunger e Juan Pablo Mohr - Facebook Tamara Lunger

Sono ore di apprensione, al campo base del K2, in Pakistan, dove da quasi due giorni non si hanno più notizie dell'islandese John Snorri, del pakistano Ali Sadpara e del cileno Juan Pablo Mohr, tre alpinisti impegnati nel tentativo di raggiungere gli 8.611 metri della seconda montagna più alta della Terra. Mohr è il compagno di cordata dell'italiana Tamara Lunger, che è, fortunatamente, riuscita a ritornare, incolume, al campo base. Dove si trova anche il milanese Mattia Conte, salito fino a 7mila metri per poi fare rientro a valle. Ali Sapdara, invece, nel febbraio 2016 è riuscito a salire, in prima invernale, il Nanga Parbat (8.126 metri), con lo spagnolo Alex Txikon e il bergamasco Simone Moro, attualmente impegnato nell'invernale al Manaslu (8.156 metri). Nella ricerca dei dispersi è stato impegnato anche un elicottero dell'esercito pakistano, che però non è riuscito ad individuare gli alpinisti. Il velivolo - come ha riferito dal campo base Chhang Dawa Sherpa, che coordina le operazioni - ha raggiunto i 7mila metri di quota ma non ha potuto proseguire nelle ricerche a cause delle condizioni meteo (in particolare del forte vento e della scarsa visibilità) ed è così rientrato a Skardu.

Del gruppo di alpinisti impegnati nel tentativo di vetta, faceva parte anche il bulgaro, Atanas Skatov, che ha perso la vita durante la discesa al campo base. Si tratta del secondo alpinista morto sulla montagna; il 16 gennaio era deceduto il catalano Sergi Mingote, nelle stesse ore in cui un gruppo di dieci alpinisti sherpa era riuscito a realizzare la prima invernale assoluta al gigante del Karakorum, conquistato, per la prima volta, nel luglio 1954 da una spedizione italiana.