
La primavera demografica sudcoreana parte da Seul - ANSA
È partita da Seul la “riscossa” demografica sudcoreana? I dati - per ora - sono incoraggianti e in netta controtendenza rispetto al resto del Paese. Come riportato dal Korea Herald, nascite e matrimoni hanno fatto segnare la stessa parabola nella capitale sudcoreana: sono aumentati per ben 12 mesi consecutivi. A marzo le nascite hanno raggiunto quota 3.786, con un aumento dell'8,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del numero più alto di nascite mensili da marzo 2022. “Questa tendenza al rialzo – scrive a sua volta il Korea Times - è costante nella capitale da aprile dello scorso anno, quando un aumento del 9,7% su base annua ha segnalato per la prima volta una potenziale inversione di tendenza nel tasso di natalità ostinatamente basso della nazione”. Anche il numero di matrimoni è schizzato verso l’alto a quota 3.814, con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La tendenza al rialzo è iniziata nell'aprile 2023, quando i matrimoni sono aumentati del 27,8%.
È dunque giunto il momento per la Corea di “festeggiare”, dopo una successione infinita di allarmi sul disastro demografico, dato per irreversibile? Gli analisti sono cauti. Il tasso di fertilità della capitale sudcoreana rimane tra i più bassi al mondo: 0,55 nel 2023. Tuttavia “il recente aumento dei matrimoni ha spinto questa cifra verso l'alto. Nel primo trimestre di quest'anno, il tasso di fertilità di Seul è salito allo 0,65, con un aumento dell'8,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente”.
Qual è allora il “segreto” di questa rinascita? Per la stampa sudcoreana va ricercata in “una combinazione di fattori, tra cui l'aumento dei matrimoni post-pandemia e una serie di politiche di riduzione del tasso di natalità”. Politiche che almeno in parte sciolgono il “pregiudizio” che nulla possa essere fatto per invertire la decrescita demografica. Dal 2023, Seul offre sussidi per i trattamenti a tutte le coppie con problemi di infertilità, indipendentemente dal reddito. Le donne incinte residenti nella capitale possono anche ricevere un sussidio di 700.000 won (514 dollari) per i trasporti, a copertura di taxi, autobus e metropolitana.
A a maggio l'amministrazione cittadina ha poi avviato il primo programma nazionale di sussidi per l'alloggio per le coppie incinte senza fissa dimora. L'iniziativa consente alle famiglie di ricevere un sostegno mensile fino a 300.000 won per coprire le spese di alloggio per due anni.
Il “mostro” – o almeno uno dei principali ostacoli - che sembra vampirizzare il desiderio di costruire famiglie più numerose resta il “costo economico” legato alla crescita e all’educazione dei figli, giudicato dal 96 per cento dei giovani sudcoreani come “troppo elevato”. Secondo un rapporto del Korea Population Health and Welfare Association, il costo totale nel Paese asiatico per il mantenimento dei figli fino all'età di 18 anni è 7,79 volte superiore al Pil pro capite. Per gli intervistati, “l'onere finanziario dell'educazione dei figli è la causa principale del continuo calo del tasso di natalità nel Paese”. Non solo. La spesa continua a crescere. Il costo medio mensile per nucleo familiare per l'educazione dei figli, inclusi i costi per l'assistenza all'infanzia, l'istruzione, il cibo e l'abbigliamento, è stato di 1.116.000 won (801 dollari USA) nel 2024. In aumento di 140.000 won (101 dollari) rispetto al 2021.