giovedì 14 ottobre 2021
In vista del G20, Azione contro la fame lancia un manifesto in cui chiede di aumentare l'impegno per contrastare le diseguaglianze, i conflitti e il cambiamento climatico
Centro per bambini malnutrici a Maropia, in Madagascar

Centro per bambini malnutrici a Maropia, in Madagascar - Reuters

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«La fame è creata dall’uomo con conflitti, diseguaglianze e cambiamenti climatici e i nostri leader devono dimostrare la volontà politica di contrastarne le ragioni strutturali e avere il coraggio di agire!». È un invito deciso quello rivolto da Azione contro la fame al governo italiano, presidente di turno del G20, in occasione della prossima Giornata mondiale dell’Alimentazione e in vista del summit Onu sul clima di Glasgow e della prossima manovra finanziaria del Pnrr. Nel manifesto “Mai più fame”, l’Ong traccia per il premier Mario Draghi una road map precisa che prevede la creazione di un fondo di solidarietà alimentare nel 2022; l’incremento dell’aiuto pubblico alla cooperazione internazionale fino a raggiungere lo 0,7 per cento del Pil entro il 2030; un impegno deciso per promuovere l’agroecologia, combattere i cambiamenti climatici e aumentare l’azione umanitaria.

Obiettivo dell’iniziativa creare un ampio movimento della società civile che spinga i leader nazionali e internazionale ad agire contro il dramma della fame che colpisce ancora 811 milioni di persone. «La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sancisce che tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali ma, nella realtà, una persona affamata non è una persona libera», si legge nel manifesto. È urgente, dunque, affrontare le cause strutturali. A partire dai conflitti, moltiplicatore di povertà e conflitti: sei persone su dieci con carenze alimentari vivono in zone di guerra. È necessario, inoltre, contrastare le diseguaglianze e promuovere il ruolo delle donne, motore della sicurezza alimentare, e contrastare il cambiamento climatico, che minaccia almeno 15 milioni di agricoltori in Africa, Asia e America Latina. «Se pensiamo all’obiettivo “fame zero” contenuto nell’Agenda 2030 dell’Onu – ha affermato Simone Garroni, direttore di Azione contro la fame – ci sentiamo come se, percorrendo un’autostrada, invece dell’arrivo, vedessimo avvicinarsi il punto di partenza. Ci vuole un cambio di passo».


I primi firmatari del Manifesto

​VALERIO AIRÒ, attore

ALESSANDRO BANFI, autore tv per Tgcom24, La vita in diretta, TV8

CLAUDIO BATTA, comico,

FAUSTO BILOSLAVO, inviato di guerra

STEFANO CALLEGARO, chef

MIRIAM CANDURRO, attrice

MARCO CAPPATO, politico

FERRUCCIO DE BORTOLI, presidente Associazione Vidas

TIZIANO FERRO, cantante

GIANNI GARRUCCIU, giornalista e scrittore

PETER GOMEZ, direttore de ilfattoquotidiano.it

BARBARA GULIENETTI, conduttrice tv

MARINA LA ROSA, attrice

GERMANO LANZONI, attore

LODOVICA LONGINOTTI, docente Sda Bocconi

CHIARA MACI, blogger e conduttrice tv

VINCENZO MAISTO, influencer

VERONICA MAYA, conduttrice tv

IACOPO MELIO, politico e attivista per i diritti umani

ALESSANDRA MORETTI, europarlamentare Pd

ERIKA MORRI, ex giocatrice di rugby e della Nazionale italiana

ANTONELLA NAPOLI, direttrice della rivista Focus On Africa

ANDREA NICASTRO, giornalista e scrittore

FEDERICA PELLEGRINI, nuotatrice

GIANCARLO PERONE, comico

CARLO PETRINI, fondatore Slow Food

SARA ROVERSI, fondatrice Future Food Institute

ELENA SALEM, giornalista e scrittrice

CHIARA SANI, attrice e regista

FRANCESCA SANTOLINI, giornalista

VALENTINA SCARNECCHIA, influencer

HILARRY SEDU, avvocato, attivista diritti umani

ROSSELLA SOBRERO, presidente Ferpi

GINO SORBILLO, pizzaiolo e pesonaggio televisivo

MARCO TARQUINIO, direttore di Avvenire

DARIO VERGASSOLA, comico, umorista e scrittore



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