mercoledì 9 luglio 2014
​L'ultimatum del presidente Peres ad Hamas. Netanyahu: sarà un'operazione estesa. Da lunedì colpiti 550 siti nella Striscia di Gaza: 50 le vittime, tra cui donne e bambini, e 300 feriti. Abu Mazen: fermare il genocidio. (Nella foto Lapresse, alcune vittime dei raid israeliani a Gaza)
VIDEO Allarme razzo, fuga dalle nozze
ANALISI Un'occasione persa per cambiare (Fulvio Scaglione)
Ordinari di Terra Santa: è benzina sul fuoco
COMMENTA E CONDIVIDI
Non accenna a rallentare l'escalation armata in Terra Santa. Da lunedì notte l'esercito israeliano ha colpito 550 siti nella Striscia di Gaza, inclusi 31 tunnel e 60 lanciatori di razzo. Fonti mediche palestinesi parlano di una 50ina di morti, tra cui donne e bambini, e 300 feriti. Dalla Striscia piovono razzi sul sud di Israele, ma la novità sono i missili in grado di raggiungere Tel Aviv e Gerusalemme."L'operazione sarà estesa e proseguirà fino a quando gli spari verso le nostre città non cesseranno del tutto e la calma ritornerà", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu al termine di una consultazione con i responsabili militari a Beer Sheva, nel Neghev. Minaccia resa ancora più concreta dalle parole del presidente uscente Simon Peres, che in una intervista alla Cnn ha detto che l'offensiva di terra potrebbe cominciare "a breve" se Hamas non ferma i lanci di razzi su Israele. "Gli abbiamo chiesto di fermarsi, abbiamo atteso due, tre giorni e loro hanno continuato".Secondo la stampa israeliana, negli attacchi della scorsa notte è rimasto ucciso un alto esponente dell'ala militare del movimento palestinese Jihad islamica, Hafez Hamad, mentre è sfuggito ai missili il leader delle Brigate Ezzedin al-Qassam a Rafah, Raed al-Attar. "Israele ha varcato una grave linea rossa, e ne subirà conseguenze" per aver bombardato la scorsa notte la casa di Al-Attar, afferma un portavoce di Hamas. Al-Attar è stato uno dei rapitori del caporale israeliano Ghilad Shalit.Stando a fonti mediche palestinesi, citate dalla stampa israeliana, sarebbe di 49 morti e 300 feriti il bilancio provvisorio dell'operazione nella Striscia dal suo inizio, nella notte tra domenica e lunedì. L'attacco più sanguinoso è stato messo a segno contro un'abitazione di Khan Yunis, nel sud della Striscia, in cui sono morte otto persone, tra cui un bambino di 8 anni e due adolescenti. A Sajaya e a Zaitun, due rioni di Gaza City, sono rimasti uccisi una madre col figlio di 4 anni e due fratelli di 12 e 13 anni.Dalla Striscia sono partiti diversi razzi, intercettati in volo, contro l'area metropolitana di Tel Aviv dove è suonato l'allarme. Sirene anche a Modin, Rishon Letzion, Ashdod, Ashkelon, Rehovot, nella parte centrale del paese. La polizia ha invitato i cittadini a essere sempre vicini ai rifugi. Dall'inizio delle ostilità, sono finora 225 i razzi sparati dalla Striscia. "Per la prima volta", si legge in un comunicato delle Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, gli islamisti "colpiscono Haifa con un razzo R160, Gerusalemme occupata con quattro M75" e Tel Aviv con altrettanti ordigni. Nella serata di mercoledì un lancio ha sfiorato la centrale nucleare di Dimona: un razzo è stato intercettato, ma due sono caduti a terra, per fortuna in una zona aperta. "Dobbiamo fermare questo massacro, questo è un genocidio", ha detto il leader palestinese Abu Mazen alla riunione straordinaria dell'Olp in corso a Ramallah. "L'uccisione di intere famiglie è un genocidio di Israele contro il nostro popolo palestinese".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: