giovedì 12 ottobre 2023
Il messaggio di Lucy Aharish, nota giornalista e moglie di una star di Fauda, è ormai diventato virale in tutto il mondo. Ma sono sono sempre di più quelli che condannano l'aggressione
Gli influencer arabo-israeliani si schierano contro Hamas: un attacco barbaro
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Il messaggio di Lucy Aharish è ormai diventato virale in tutto il mondo. Si tratta di una nota giornalista televisiva arabo-israeliana, sposata con l’attore Tzachi Alevi, in questi giorni impegnato sul fronte assieme a Lior Raz, Avi Issacharov e Idan Amedi - gli eroi di Fauda, serie televisiva di successo - che si sono subito arruolati come riservisti a causa dell’emergenza nazionale.

Ieri la reporter del canale nazionale Kan 11 ha trasmesso su YouTube un messaggio, in lingua inglese, in cui ha dichiarato pubblicamente: “la nostra nazione è sotto attacco di una brutale, barbarica, e disumana organizzazione terroristica: non uno Stato, ma un’organizzazione internazionale che ha attaccato e sta costantemente attaccando anziani, donne e bambini, cittadini dello Stato sovrano di Israele. Tutti noi – spiega – cittadini di destra e sinistra, ebrei, musulmani, cristiani, drusi, circassi e cittadini stranieri che vivono qui, siamo uniti contro la lotta al terrorismo. Stiamo lottando per la nostra sopravvivenza e per il futuro dei nostri figli, non ci fermeremo e proteggeremo il nostro Paese. E chiunque non condanni questo massacro - ha concluso - ci guardi negli occhi: negli occhi delle vittime, i cittadini di questo Paese. Unitevi a noi, dal lato giusto della Storia.”

Sono sempre di più i cittadini arabo-israeliani che si stanno schierando fermamente contro Hamas, in difesa di Israele: “Prima mi definivo palestinese-israeliano. Dopo quello che è successo sabato mi definisco israeliano–palestinese, perché in questo momento anche noi, cittadini arabi- israeliani, siamo in pericolo, e solo Israele ci può difendere”. Sono queste le parole di Nuseir Yassin, 31 anni, blogger e influencer arabo-israeliano, noto ai milioni di follower come fondatore della popolare piattaforma "Nas Daily”. “Nas” in arabo significa “umanità”, e il giorno dopo il massacro di Hamas nei kibbutz al sud di Israele, ha espresso su X (ex Twitter) il suo sostegno incondizionato a Israele dichiarando che, pur essendosi identificato tutta la vita come un "palestinese-israeliano" ora si considera, prima di tutto, israeliano: "Non voglio vivere sotto un governo palestinese che uccide e massacra intere famiglie e bambini inermi - ha dichiarato Yassin. - Per molti anni ho lottato con la mia identità, essendo un palestinese nato in Israele. Ma dopo i recenti eventi, il mio senso di appartenenza è cambiato. Mi sono reso conto che se Israele venisse invaso di nuovo in quel modo, persino noi arabi non saremmo più al sicuro. Per un terrorista che invade Israele – continua - tutti i civili sono potenziali obiettivi. Su 1.200 israeliani che sono morti nel corso dello sferrato attacco ai kibbutz, più di 40 erano arabi. Uccisi da altri arabi. E sono morti anche cittadini di altre nazionalità. Non voglio vivere sotto un governo palestinese – ha concluso Yassin. - Ho una sola casa, anche se non sono ebreo: Israele. È lì che vive tutta la mia famiglia. È lì che sono cresciuto. Questo Paese deve continuare ad esistere per garantire la nostra sopravvivenza".

Non è l’unico influencer arabo-israeliano che da anni si spende per la causa di Israele.

Yoseph Haddad, classe 1985, arabo cristiano di Haifa, già a 18 anni si è offerto volontario per prestare servizio militare nell’unità Golani, di cui è stato comandante, partecipando alla Seconda Guerra del Libano, nel 2006, in cui è rimasto gravemente ferito.
Oggi reporter per i24news, da quando è cominciato lo sferrato attacco da parte delle milizie islamiche, sta lavorando senza riposo per divulgare, in tutte le lingue, un messaggio fermo per condannare gruppo terrorista e il diritto di Israele alla difesa: “Questa è la nostra Seconda Guerra di Indipendenza, non ci sarà un’altra occasione. Si tratta di noi o loro: bisogna distruggere Hamas.”



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