venerdì 11 febbraio 2022
Si estende lo sciopero delle ragazze musulmane: si oppongono, nello Stato meridionale del Karnataka, al divieto di portare a scuola il velo islamico . Gli indù non intendono cedere
Manifestazione a Mumbai: la protesta contro il divieto di portare il velo a scuola si estende

Manifestazione a Mumbai: la protesta contro il divieto di portare il velo a scuola si estende - Reuters

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La Corte Suprema dell'India chiamata a deliberare con urgenza ha sostenuto la decisione di ieri dell'Alta corte dello Stato meridionale del Karnataka di aggiornare al 14 febbraio l'esame della decisione del governo locale di vietare nelle scuole l'uso del velo islamico (hijab). Una iniziativa che sta provocando l'astensione dalle lezioni delle studentesse di religione musulmana nel Karnataka ma anche una protesta che va estendendosi in molte aree del Paese, tra cui il Territorio di Delhi e le metropoli di Mumbai e Kolkata (Calcutta). Reazioni anche nel vicino Pakistan musulmano. Pachistana ma residente all'estero, anche la Premio Nobel Malala Yousufzai ha condannato la proibizione motivata ufficialmente con la volontà di promuovere la laicizzazione dell'istruzione ma ritenuta dai musulmani (e non solo) politicamente motivata perché accoglierebbe la propaganda filo-induista di partiti che - a partire da quello di governo nazionale, il Bharatiya Janata Party - sostengono l'identità indù dell'India, mentre il Paese affronta importanti tornate elettorali.
A iniziare dal voto per l'assemblea locale e il nuovo governo nello Stato settentrionale dell'Uttar Pradesh, il più popoloso del Paese, dove gli islamici sono circa il 20 per cento della popolazione. Una percentuale più elevata della media dell'India (15,4 per cento secondo il Pew Research Center) che non è servita però a evitare le provocazioni ispirate anche dall'attuale premier, il monaco indù Yogi Adityanath, sostenuto nella sua ricerca di consenso e voti dal premier Narendra Modi.
Una presenza islamica percentualmente vicina a quella nazionale, importante ma in decrescita, contraddistingue il Karnataka, che conta 65 milioni di abitanti. Uno Stato che da tempo è diventato teatro di iniziative indirizzate a testare i limiti della pressione indù sui musulmani che qui un tempo avevano un loro grande sultanato, alimentando così la frustrazione tra la popolazione islamica e fornendo nuove ragioni ai gruppi estremisti al suo interno.

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