La linea della ministra degli Interni: la misoginia? «Come il fondamentalismo»

La ministra degli Interni inglese, Yvette Cooper ha commissionato una revisione a tutto campo delle «crescenti e mutevoli forme di odio che logorano il tessuto delle nostre comunità»
August 18, 2024
La linea della ministra degli Interni: la misoginia? «Come il fondamentalismo»
ANSA | La ministra degli Interni, Yvette Cooper
Basta con i discorsi d’odio contro le donne. È la linea della ministra degli Interni, Yvette Cooper, determinata a trattare la misoginia come una forma di estremismo perseguibile come l’antisemitismo e il fondamentalismo islamico. La titolare dell’Home Office ha commissionato una revisione a tutto campo delle “crescenti e mutevoli” forme di odio che “logorano il tessuto delle nostre comunità e della nostra democrazia”. Mossa in parte legata all’emergenza causata dagli scontri dell’ultradestra che a fine luglio, per due settimane, hanno messo a ferro e fuoco il Regno Unito. Secondo la ministra è urgente indagare tutte le forme di estremismo, sia online che offline, e individuare le “lacune” nelle strategie in vigore (l’ultimo piano risale al 2015) che espongono il Paese all’odio e alla violenza. Infiltrazioni, ha sottolineato, che “logorano il tessuto delle nostre comunità e della nostra democrazia”.
Alla misoginia sarà dedicato un capitolo ad hoc della revisione attesa entro ottobre. Il fenomeno è legato a influencer dell’odio contro le donne come Andrew Tate, diventato famoso nel 2016 grazie a un reality, in attesa di processo in Romania per stupro e traffico di esseri umani. Il movimento “Incel”, lo ricordiamo, composto da uomini che si definiscono “celibi involontari” e che avvelenano le chat di offese contro le donne, è tra l’altro all’origine della strage di cui, nel 2021, fu protagonista Jake Davison, 22 anni, che uccise a Plymouth cinque persone prima di togliersi.
A giugno scorso, Mark Rowley, capo della polizia metropolitana, ha dichiarato che la violenza contro le donne e le ragazze dovrebbe essere considerata una minaccia alla sicurezza nazionale. Parlando di Sarah Everard, la donna rapita, violentata e uccisa nel 2021 per mano di un un agente della polizia in servizio, ha avvertito che centinaia di migliaia di aggressori sessuali e pedofili sono in libertà e affrontarli dovrebbe richiedere maggiori risorse da parte dell’esecutivo. Il mese scorso, ancora, il National Police Chiefs Council ha pubblicato un rapporto choc che bolla la violenza contro le donne come un problema di “portata epidemica”.
L’iniziativa della Cooper ha innescato la polemica sugli effetti che potrebbe avere per la libertà di espressione. “Si possono avere opinioni diverse sulle donne – ha sottolineato la ministra - ma non è più possibile ignorare la portata dell’odio di cui sono vittime”.

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