Il 14 luglio “marziale” di Macron: «La Francia è pronta a combattere»

In occasione della Festa nazionale, il presidente ha sfoderato toni bellici, evocando lo scenario di «una guerra di vasta portata ed alta intensità». E le parate militari sono state un segno dei tempi
July 13, 2025
Il 14 luglio “marziale” di Macron: «La Francia è pronta a combattere»
Reuters | Il presidente Emmanuel Macron durante la parata militare del 14 luglio a Parigi
«La nostra libertà non era mai stata tanto minacciata» dall’epoca della Seconda guerra mondiale. Parola del presidente francese Emmanuel Macron, che in occasione della Festa nazionale del 14 luglio ha sfoderato analisi e toni mai tanto foschi e marziali, in accordo con tempi considerati dall’Eliseo come di assoluta svolta. Un atteggiamento che ancora una volta ha fatto nascere il sospetto di una sostanziale sintonia d’onda di fondo fra Parigi e Washington, almeno riguardo alla necessità di una nuova militarizzazione delle relazioni internazionali. Del resto, nelle ultime ore, si sono appresi pure dei retroscena sulle conversazioni telefoniche fra Macron e Donald Trump, come quella del 3 luglio, nella quale il capo della Casa Bianca, subito dopo aver dialogato con il Cremlino, ha detto all’omologo francese che Mosca «vuole prendersi tutto», secondo il sito americano Axios.
Più che mai, le tradizionali parate militari parigine sugli Champs-Elysées si sono trasformate in una prova di forza volta tanto a rassicurare i francesi, quanto a mostrare a livello internazionale che la Francia è pronta all’azione, nella scia del reiterato possibilismo dell’Eliseo sull’eventuale schieramento di effettivi sul suolo ucraino. Macron ha parlato di un esercito «pronto al combattimento», sullo sfondo di un «mondo più brutale». La Russia rappresenta «una minaccia persistente», ha martellato il capo dell’Eliseo, insistendo sullo spartiacque geopolitico in corso. In proposito, un documento ufficiale, la Revisione strategica nazionale, ha messo nero su bianco che è «ormai chiaro che stiamo entrando in una nuova era, caratterizzata da un rischio particolarmente elevato di una guerra di vasta portata ed alta intensità». Un simile conflitto «coinvolgerebbe la Francia e i suoi alleati, in particolare in Europa (con un riferimento verosimilmente ai 27 della Ue e al piano di aumento delle spese militari, ndr), entro il 2030, e vedrebbe il nostro territorio simultaneamente preso di mira da massicce azioni ibride».
Per l’occasione, persino la spianata degli Invalidi, quella di un’indimenticabile Messa celebrata da papa Benedetto XVI, è stata trasformata in una sorta di terreno militare d’addestramento, con dimostrazioni rivolte in particolare ai giovani francesi attirati da un arruolamento. Lo stesso governatore militare di Parigi, il generale Loic Mizon, ha ammesso che tutto è stato preparato nella capitale come una «vera e propria operazione militare».
Queste dichiarazioni sono volte pure a giustificare l’inedito balzo della spesa militare, con la promessa dell’Eliseo di raddoppiarla entro il 2027 (scadenza del mandato di Macron), rispetto al 2007.
Nelle stesse ore, il livello di protezione è stato portato ai massimi livelli nel Paese, in primis per via della minaccia terroristica, ma anche in considerazione degli abituali disordini soprattutto notturni sullo sfondo delle celebrazioni. Il prefetto di polizia di Parigi ha ordinato la chiusura di buona parte degli Champs-Elysées e del quartiere della Tour Eiffel. Nella notte prima dell’alba di ieri, le forze dell’ordine non hanno avuto il tempo di fiatare: 389 arresti, con 313 persone condotte in commissariato. Ben 28 i feriti, anche per via di 651 casi registrati di uso improprio di materiale pirotecnico.
Intanto, secondo i sondaggi più recenti, circa due terzi dei francesi sono convinti che Parigi debba sostenere ancora l’Ucraina, ma una maggioranza analoga ritiene pure che l’alleanza fra Francia e Stati Uniti conosca una profonda crisi.

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