I giornalisti di Telam non cedono a Milei e aprono un canale alternativo

Il governo ha sospeso temporaneamente le pubblicazioni della principale agenzia di stampa dell'America Latina. La battaglia dei 755 dipendenti
March 8, 2024
I giornalisti di Telam non cedono a Milei e aprono un canale alternativo
Reuters | Un dipendente fuori dalla sede sigillata dell'agenzia a Buenos Aires
I giornalisti di Telam non si arrendono. Di fronte alla sospensione temporanea decisa dal presidente Javier Milei, la redazione ha aperto un canale informativo di notizie. Si chiama "somostelam" ed è una versione semplificata di quello ufficiale. «La nostra voce di resistenza», l'hanno definita gli stessi reporter della principale agenzia di stampa latinoamericana fondata nel 1945, con una produzione quotidiana di oltre 500 lanci e 200 foto. Secondo l'assemblea dei redattori, «il governo sta portando avanti uno dei peggiori attacchi alla libertà di espressione degli ultimi 40 anni di democrazia».
Da lunedì scorso, la sede della struttura, situata nella centralissima calle Bolívar di Buenos Aires, ha le porte sigillate mentre barriere metalliche sono state predisposte dalla polizia per bloccare l'accesso. In contemporanea, i 755 dipendenti hanno ricevuto «l'esonero dal lavoro» via email. «Si informa che tutto il personale di Telam è dispensato dal lavoro per un periodo di sette giorni con retribuzione a partire dalle ore 23:59 di domenica 3 marzo di quest'anno», si legge nella comunicazione firmata dal il revisore dei conti, Diego Chaher.
Nel discorso di fronte al Parlamento della settimana scorsa, Milei aveva annunciato la chiusura di Telam, definita «agenzia di propaganda kirchnerista». Il governo, però, poi ha precisato che la sospensione non è dovuta a ragioni ideologiche bensì economiche. Ovvero ai conti in rosso dell'agenzia che, l'anno scorso, ha accumulato perdite per l'equivalente di 24 milioni di dollari. A breve - hanno precisato dalla presidenza - si conosceranno i dettagli del piano di chiusura e il destino dei dipendenti. Telam ha incassato la solidarietà di numerose associazioni di stampa internazionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA