Amico di Trump, voce dei Maga: chi era Kirk, ucciso durante un comizio
di Redazione
La morte dell'attivista di destra sconvolge l'America. Stava parlando nello Utah. Il presidente: era leggendario. Cordoglio anche da Biden, Metsola e Meloni

Il 31enne Charlie Kirk, un attivista simbolo della destra e alleato di Donald Trump, è morto mercoledì dopo essere stato colpito al collo con un singolo colpo d'arma da fuoco mentre parlava con gli studenti del campo della Utah Valley University. L'uomo, simbolo del movimento "Maga" (acronimo di "Make America great again", slogan simbolo della rielezione di Trump) è stato colpito mortalmente al collo mentre rispondeva ad una domanda del pubblico proprio sulle sparatorie di massa. «Sapete quanti americani transgender sono stati autori di stragi negli ultimi 10 anni?», gli è stato chiesto. «Troppi» ha risposto Kirk. Lo stesso interlocutore ha continuato dicendo che il numero è cinque e ha chiesto a Kirk se sapesse quanti stragisti ci sono stati in America negli ultimi 10 anni. «Contando o non la violenza delle gang?», ha replicato Kirk, prima di venire colpito. Il botta e risposta è stato trasmesso dalla Cnn.
I video pubblicati online, girati con i cellulari, mostrano persone che scappano dall'evento dopo che si era sentito uno sparo. In un filmato si vede la testa di Kirk che si muove di scatto mentre il sangue gli cola dal collo. Stava tenendo un discorso seduto sotto una tenda con lo slogan "The American Comeback" stampato sopra. La portavoce dell'università ha riferito che l'attivista è stato colpito circa 20 minuti dopo aver iniziato a parlare nel campus, da una persona che ha sparato dal Losee Center, un edificio a circa 200 metri di distanza. Il campus è stato posto in lockdown ed è rimasto chiuso per tutto il resto del giorno.
Immediato il cordoglio del mondo politico americano ed europeo. «Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto» ha scritto subito su Truth Donald Trump. «Nessuno ha capito o posseduto il cuore della gioventù negli Stati Uniti d'America meglio di Charlie. Era amato e ammirato da tutti, soprattutto da me, e ora non è più tra noi. Le condoglianze mie e di Melania vanno alla sua splendida moglie Erika e alla sua famiglia. Charlie, ti amiamo!». «Non c'è posto nel nostro Paese per questo tipo di violenza. Deve finire ora» ha scritto su X l'ex presidente Joe Biden. Reazioni anche dal Vecchio continente e dall'Italia. La presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, si è detta «sconvolta» per l'accaduto, mentre la premier italiana Giorgia Meloni ha parlato di «un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà».
Per la morte di Kirk è stato subito effettuato un arresto ma secondo il New York Times non si tratterebbe del presunto attentatore. È l'ennesimo atto di una violenza politica esplosa con l'irruzione di Trump in politica e culminata in una serie di attentati recenti che hanno coinvolto esponenti democratici e repubblicani, da Mike Pompeo al marito dell'ex speaker Nancy Pelosi, dal governatore della Pennsylvania Josh Shapiro allo stesso tycoon, sopravvissuto alle pallottole durante un comizio nello stesso stato.
Chi era Kirk e perché aveva un seguito così importante, in particolare presso l'elettorato conservatore? Kirk era residente con la famiglia in Arizona e si era affermato negli ultimi anni come una delle giovani figure di destra più influenti del Paese, diventando uno stretto alleato del presidente e un assiduo frequentatore della Casa Bianca. Alla cerimonia di insediamento del tycoon era tra gli ospiti d'onore nella Rotunda del Capitol. Aveva pubblicamente promosso cause conservatrici, nonché attività di disinformazione sul Covid, la teoria critica della razza e il negazionismo sul cambiamento climatico. Aveva co-fondato Turning Point Usa nel 2012, quando aveva 18 anni, e da allora era diventato una presenza fissa nei campus universitari, dove organizzava comizi come quello nello Utah, che spesso attirano grandi folle. Sebbene non facesse parte dell'amministrazione, la sua influenza alla Casa Bianca era altissima. Dopo le elezioni di novembre aveva contribuito anche a valutare i potenziali candidati, testandone la lealtà a Trump.
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