Eurovision: Israele resta in gara, ma 4 Paesi lasciano
di Redazione
Dopo mesi di polemiche Spagna, Irlanda e Olanda hanno annunciato che boicotteranno l'Eurovision Song Contest perché Israele non sarà esclusa

Dopo mesi di polemiche Spagna, Irlanda e Olanda hanno annunciato che boicotteranno l'Eurovision Song Contest perché Israele non sarà esclusa, ma resterà in gara nella manifestazione prevista per maggio a Vienna. La decisione di non partecipare alla prossima edizione dell'evento da parte dei tre paesi è stata annunciata dalle rispettive aziende radiotelevisive pubbliche Rtve, Rte e Avotros. Poco dopo, anche la radiotelevisione pubblica della Slovenia si è aggiunta nel dire no.
Le emittenti spiegano che eviteranno la partecipazione al concorso dopo che in giornata, a Ginevra, una riunione degli organizzatori si è conclusa con il via libera alla presenza di Israele, la cui esclusione era stata richiesta da vari membri a causa delle azioni militari israeliane a Gaza, denunciate con forza dai Paesi che ora danno vita al boicottaggio. Ma a loro si potrebbero aggiungere anche Islanda, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia, che hanno dichiarato che stanno prendendo in considerazione il boicottaggio a causa della situazione a Gaza.
La decisione potrebbe trasformarsi quindi in una defezione a catena. Il terremoto era annunciato tanto che l'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu), organizzatrice dell'Eurovision Song Contest, era corsa ai ripari e la riunione di ieri doveva servire proprio a superare le difficoltà, ma evidentemente così non è stato. Dopo lunghe consultazioni con i membri dell'Ebu, erano state decise nuove regole di voto per la prossima edizione, che si svolgerà a Vienna dal 12 al 16 maggio 2026 e che ieri sono state messe sul tavolo. Tra queste anche una stretta per i televotanti: per l'edizione 2026 il numero massimo di voti per metodo di pagamento (online, sms e telefonate) sarà ridotto da 20 a 10.
Dopo la decisione di mantenere Israele in gara il presidente Isaac Herzog ha dichiarato ieri sera che il suo Paese «merita di essere rappresentato su ogni palcoscenico del mondo». «Sono lieto che Israele partecipi ancora una volta all'Eurovision Song Contest e spero che la competizione continui a promuovere la cultura, la musica, l'amicizia tra le nazioni e la comprensione culturale transfrontaliera», ha affermato Herzog su X. «Grazie a tutti i nostri amici che si sono battuti per il diritto di Israele a continuare a contribuire e competere all'Eurovision. Questa decisione dimostra solidarietà, fratellanza e cooperazione e rafforza lo spirito di affinità tra le nazioni attraverso la cultura e la musica».
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